Salis, Meloni chiama Orban: pressioni per i domiciliari

La segretaria del Partito Democratico Elly Schlein è stata una delle prime ad attaccare la premier sulla gestione del caso Salis

Giulia Fuselli
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La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha sentito telefonicamente il primo ministro ungherese Victor Orban per il caso di Ilaria Salis, la donna di 39 anni in carcere a Budapest con l’accusa di aver aggredito due estremisti di destra mostrata al processo con catene a mani e piedi. Le immagini delle sue condizioni di detenzione hanno fatto il giro del mondo scatenando sdegno e disapprovazione anche nella politica.

Ilaria Salis in catene
Ilaria Salis in catene

Salis: il colloquio tra Meloni e Orban

Fonti interne a Palazzo Chigi rivelano che la Meloni abbia avuto un colloquio telefonico con il primo ministro ungherese. In vista del Consiglio Ue straordinario di domani, la premier ha portato all’attenzione di Orban il caso Salis nel pieno rispetto dell’indipendenza e dell’autonomia della magistratura ungherese, facendo seguito alle iniziative diplomatiche già avviate dal 22 gennaio e promosse dal vicepresidente del Consiglio e Ministro degli Esteri Antonio Tajani con il suo omologo ungherese Peter Szijjarto.

Giorgia Meloni
Giorgia Meloni

Di fatto, le polemiche da parte dell’opposizione non sono tardate ad arrivare. La segretaria del Partito Democratico Elly Schlein è stata una delle prime ad attaccare la premier sulla gestione del caso Salis: “Non si capisce perché il governo non attivi ogni canale, compreso quello politico vista l’amicizia con Orban. E spiace che anche in questa circostanza“. Il volto sembra attacca poi la maggioranza sulla mala gestione del caso che giustifica un trattamento “che viola il diritto europeo e internazionale”.

Ricordiamo che inoltre l’Ungheria è un paese che è stato spesso criticato e messo sotto accusa per il mancato rispetto dei principi dello stato di diritto e su questi temi è stato spesso difeso da Giorgia Meloni sua alleata, ma non può esser così anche quando è evidente che quel mancato rispetto dei diritti colpisce sulla pelle una cittadina italiana” ha poi concluso.

Salis, l’appello della Farnesina

La Farnesina chiede all’Ungheria misure alternative alla detenzione in carcere. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani chiarisce di aver saputo solo ieri delle manette a mani e piedi: “Orban non c’entra niente. Non è che il governo decide il processo. La magistratura è indipendente“.

Antonio Tajani
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Dal suo canto, il servizio penitenziario ungherese afferma che sono state messe in circolo falsità sulle condizioni della 39enne: “Le accuse mosse dai media italiani e ungheresi sono false e l’organizzazione carceraria le respinge con forza. Triste e immorale il fatto che queste calunnie siano riportate dalla stampa senza consultare la controparte“.

Salis: le parole del padre

Roberto Salis, padre della giovane detenuta a Budapest afferma: “Sta crescendo un’onda per cercare di screditare le azioni di mia figlia Ilaria Salis. Stanno girando foto di un reato commesso in Ungheria per cui mia figlia non è accusata“. Il genitore parla poi delle torture che hanno inflitto alla figlia: “Se tutto quello che ha passato non ha portato a nessuna confessione è lecito pensare che Ilaria non abbia nulla da confessare“.

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