La senatrice di Forza Italia e attuale vicepresidente del Senato, Licia Ronzulli, si è presentata presso la Procura di Milano per essere ascoltata come testimone nell’ambito di un’inchiesta relativa a presunti dossieraggi, che coinvolgono l’uso illecito di informazioni prelevate da banche dati strategiche. La sua presenza è stata sollecitata dopo che il suo nome è emerso in un’intercettazione che ha sollevato interrogativi sulla sua possibile implicazione in questa vicenda controversa.
Ronzulli ha chiarito che non è indagata, ma ha voluto contribuire attivamente all’inchiesta per tutelare la propria reputazione e dissociarsi dalle accuse di coinvolgimento. Ha affermato di non aver mai richiesto alcun dossier a Enrico Pazzali, titolare della società Equalize, che si è autosospeso dalla presidenza della Fondazione Fiera Milano in seguito alle indagini. “Non ho mai chiesto alcun controllo“, ha ribadito Ronzulli, sottolineando la sua volontà di chiarire ogni malinteso.
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Le parole della Ronzulli
La senatrice ha spiegato che la sua inclusione nell’indagine deriva da una conversazione tra Pazzali e Carmine Gallo, ex poliziotto attualmente agli arresti domiciliari. In tale intercettazione, Pazzali avrebbe menzionato di aver ricevuto richieste di informazioni su Simona Gelpi, una manager, suggerendo che Ronzulli fosse coinvolta nella sollecitazione di un “report” riguardante la Gelpi. Questa ricostruzione è stata categoricamente smentita dalla senatrice, che ha affermato di non aver mai parlato della Gelpi con Pazzali e di non aver mai fatto richieste di questo tipo.
Ronzulli ha descritto la situazione come “un verminaio inqualificabile”, esprimendo la sua preoccupazione per l’uso improprio delle informazioni e per la vulnerabilità del sistema. Ha sottolineato che il sistema è già fragile e che la situazione potrebbe ulteriormente aggravarsi con l’avvento di tecnologie come l’intelligenza artificiale. La senatrice ha proposto che sia necessario un intervento legislativo per affrontare queste problematiche e proteggere le banche dati da abusi e accessi non autorizzati.
L’audizione di Ronzulli si è svolta al Palazzo di Giustizia di Milano, dove è stata ascoltata dal pubblico ministero Francesco De Tommasi, insieme ai colleghi della Direzione Distrettuale Antimafia. La senatrice ha chiesto esplicitamente di essere ascoltata dai magistrati per dissipare qualsiasi dubbio sulla sua estraneità a questo caso e per garantire che le ricostruzioni che la vedono coinvolta siano destituite di fondamento.
Il fatto che Pazzali abbia avviato un’indagine su Gelpi, “di sua esclusiva iniziativa”, ha indotto Ronzulli a considerare la possibilità di azioni legali, sentendosi vittima di un possibile ricatto. Ha affermato che la situazione la colloca in una posizione di parte lesa e che non esiterà a tutelare i suoi diritti qualora si ritenesse necessario. L’incontro di Ronzulli in Procura non rappresenta solo un momento di chiarimento personale, ma evidenzia anche le tensioni e le preoccupazioni crescenti all’interno del panorama politico italiano riguardo all’uso delle informazioni e alla sicurezza dei dati. Mentre l’inchiesta continua, la senatrice di Forza Italia si pone come figura centrale in una vicenda che potrebbe avere ripercussioni significative, non solo per il suo ruolo politico, ma anche per l’integrità delle istituzioni coinvolte. La questione dei dossieraggi e dell’accesso illecito alle banche dati rimane un tema di rilevanza cruciale, che richiede attenzione e interventi adeguati per garantire la trasparenza e la sicurezza nel sistema politico e amministrativo del Paese.
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