“Roma vuole mettere i conti in ordine, la Francia no”. Lindner promuove l’Italia 

Il consigliere personale del ministro delle Finanze tedesco ha parole di apprezzamento per l’impostazione della premier, che martedì incontra Macron a Parigi

Davide Fosteri
3 Min di lettura

“C’è una grande differenza fra Roma e Parigi. L’Italia vuole mettere a posto i suoi conti, la Francia no”. La benedizione “finanziaria” per l’Italia arriva direttamente dal consigliere personale del ministro delle Finanze tedesco Christian Lindner, l’economista Lars Feld, in un’intervista rilasciata ad Ansa, Repubblica e El Pais, a Berlino. 

La visita a Parigi 

Parole che risuonano come musica alle orecchie della premier Meloni, che proprio in queste ore è impegnata a Parigi nell’incontro bilaterale fissato con Emmanuele Macron. Una dichiarazione che dunque rilancia, anche in ambito internazionale, la linea scelta da Roma in particolare sulle questioni economiche ancora aperte a Bruxelles. 

Le parole del consigliere del ministro 

“La Francia non vuole più il patto di stabilità già da tempo. Preferirebbe eliminare le regole di bilancio”, ha esordito commentando la posizione di Bruno Le Maire, che si è detto contrario a regole uniformi e automatiche in Ue. “La pubblicazione delle lettera dei ministri delle Finanze degli 11 Paesi dimostra che la Germania non è sola. Per diversi aspetti, le proposte che la Commissione ha divulgato per questi paesi non sono accettabili”. Fra l’altro, ha aggiunto, “c’è una differenza molto grande fra la politica finanziaria italiana e quella francese. L’Italia ha regolarmente realizzato avanzi primari, anche se alla luce del forte indebitamento non erano sufficienti. Ma forse, vista la debolezza della crescita del Paese, era anche difficile. La volontà del consolidamento in Italia c’è. In Francia questa volontà non c’è più dagli anni ’80. Questo non è accettabile nell’unione monetaria”. È soddisfatto, dunque, della conduzione di Giorgia Meloni? “Dipende sempre dalle aspettative e dalle preoccupazioni che si coltivano in vista di un’elezione. Ma quello che Meloni ha fatto finora in termini di politica economica e finanziaria ci fa ben sperare. L’eliminazione del superbonus al 110% sarebbe stato un passo dovuto per qualsiasi governo. Nella politica sociale, però, la premier italiana mostra coraggio: lei affronta il consolidamento”.

Le divergenze sul Mes 

Nelle divergenze sul Mes, che Roma non vuole ratificare, Feld chiarisce: “La Germania può stare serena. Dal punto di vista tedesco, dei rischi che corriamo, la ratifica del nuovo trattato non è indispensabile. Ma il Mes serve a completare l’unione bancaria ed è un passo essenziale per l’Ue per affrontare eventuali crisi bancarie”. “Se capisco bene, l’Italia è preoccupata che il Mes possa creare una maggiore pressione sui mercati – ha aggiunto -. Tuttavia, la riforma del Meccanismo conviene all’Italia. L’Italia dovrebbe approvarlo”. 

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