Roma, Gualtieri frena sulle zone rosse: “Non servono interventi spot, ma un dispositivo permanente”

Secondo il primo cittadino, però, le zone rosse non potrebbero risolvere i problemi di Roma, in quanto non farebbero altro che "spostare le attività illegali da una parte all'altra"

Redazione
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Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha dimostrato la sua contrarietà all’utilizzo nella Capitale dei dispositivi delle zone rosse, come invece consigliato dal ministero dell’Interno di Matteo Piantedosi. Si tratterebbe di un nuovo metodo che divide le grandi città in zone più o meno sicure e in queste ultime, che solitamente sono piazze di spaccio o aree vicino alle stazioni, prevede un dispiegamento più ingente di forze dell’ordine e la possibilità dell’allontanamento di persone già note alle autorità e denunciate per reati contro la persona o il patrimonio.

Secondo il primo cittadino, però, le zone rosse non potrebbero risolvere i problemi di Roma, in quanto non farebbero altro che “spostare le attività illegali da una parte all’altra“. In questo modo non solo non sarebbe stata trovata una soluzione, ma verrebbero messe a rischio più aree della città. Per questo, nel corso della riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, svoltosi oggi in prefettura a Roma, il sindaco ha proposto di aumentare la sicurezza generale della città, partendo dalle aree più a rischio fino a coprire l’intero territorio.

Si rivela necessario mettere in campo tasselli per alzare a livello strutturale la sicurezza in città“, ha infatti spiegato Gualtieri, aggiungendo che per i cittadini e l’amministrazione romana quello che serve è che la Capitale diventi “tutta una grande zona bianca, dove tutti possono circolare in sicurezza“.

Gualtieri: “Roma ha affrontato il Giubileo garantendo sicurezza

Il sindaco ha continuato spiegando che nella Capitale si è già iniziato ad aumentare il livello della sicurezza, soprattutto nella zona della stazione Termini e dei luoghi principalmente interessati dal Giubileo. Quindi, nel prossimo futuro si procederà ad allargare questi perimetri, a partire dalle stazioni, grazie “al patto delle stazioni sicure e all’aumento della videosorveglianza“. Questo allargamento è necessario perché c’è la consapevolezza, come spiegato dallo stesso Gualtieri, che le attività criminose potrebbero essersi spostate in nuove zone della città.

Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri
Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri

Quindi, “in attesa di alzare in modo strutturale il livello della sicurezza“, l’obiettivo è quello di far partire da queste zone presidi e controlli rafforzati, per preparare il terreno ad un dispositivo più permanente. In questo senso, quindi, Gualtieri ha spiegato che a breve verrà dato inizio ad un tavolo tecnico che avrà la funzione di comprendere dove è necessario mettere in atto questi controlli rafforzati. Il primo cittadino ha poi voluto ricordare il modo in cui Roma è riuscita a gestire queste prime settimane di Giubileo, garantendo a cittadini e pellegrini la sicurezza senza però ridurre la “fruibilità della città“.

Cosa sono le zone rosse

Le zone rosse che potrebbero quindi interessare anche la Capitale non sono altro che specifici luoghi delle grandi città del nostro Paese in cui è vietato il transito o la sosta di individui che si sono macchiati di reati di natura violenta. In queste zone, quindi, le forze dell’ordine saranno autorizzate ad allontanare i soggetti ritenuti pericolosi, come previsto dall’articolo 2 del Testo unico di pubblica sicurezza.

Tra coloro che possono essere allontanati rientrano figure che danno inizio a comportamenti violenti o molesti e chi invece è destinatario di segnalazione da parte dell’autorità giudiziaria per stupefacenti, reati contro la persona, reati contro il patrimonio o detenzione abusiva di armi o oggetti atti ad offendere.

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