Bombe carta e fumogeni contro le camionette della polizia sono stati solo il preludio della serata di violenza in cui si è trasformato il corteo svoltosi a Roma in nome di Ramy Elgaml, il giovane morto a Milano dopo un incidente stradale mentre fuggiva in scooter da un controllo dei carabinieri. La morte del 19enne, sulle cui cause proseguono ad indagare le forze dell’ordine, continua a creare un certo scompiglio nelle città italiane, dove spesso sono organizzati eventi in suo nome. Quello di ieri, a Roma, è stato organizzato dal Coordinamento Antirazzista Italiano e, a seguito di una partenza pacifica, ha visto la tensione alzarsi piuttosto velocemente.
“Ancora una volta quello che è accaduto a Roma durante il corteo per Ramy è un episodio di inaudita gravità“, ha commentato il segretario generale del sindacato di Polizia Coisp, Domenico Pianese, commentando gli scontri che hanno visto protagonisti diversi agenti delle forze dell’ordine. Sembrerebbe che, a causa del lancio di una bomba carta, un agente sia rimasto ferito al volto e abbia necessitato di cure tempestive.
Leggi Anche
Secondo il racconto del segretario, poi, diversi agenti avrebbero riportato ferite e contusioni a causa delle violenze dei manifestanti e altri ancora hanno deciso di rimanere in servizio fino alla fine del corteo e poi recarsi presso un ospedale per essere curati. In totale sono otto gli agenti feriti negli scontri, a causa del lancio di petardi e bottiglie di vetro. Dopo alcuni giorni di indagini, le forze dell’ordine hanno individuato circa 30 persone coinvolte negli scontri. Sembrerebbe che questi siano individui vicini agli ambienti anarchici e ai collettivi studenteschi. La loro posizione è al vaglio delle autorità, a cui spetterà il compito di comprendere a chi spetti la responsabilità dei disordini.
Roma, la reazione del governo
Sul caso è intervenuta anche il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che ha innanzitutto voluto mostrare la sua vicinanza e solidarietà agli agenti che sono stati feriti, per poi sottolineare che quanto avvenuto ieri è “l’ennesimo, ignobile episodio di disordine e caos ad opera dei soliti facinorosi scesi in piazza non per manifestare ma per puro spirito vendicativo“. Il premier ha poi spiegato che in ogni caso “non si può utilizzare una tragedia per legittimare la violenza“.
Una dura condanna di quanto accaduto è arrivata dal ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, che ha sostenuto come “queste aggressioni siano da condannare da tutti“. Il ministro ha inoltre voluto sottolineare che in Italia ad oggi dovrebbe essere cultura condivisa che non fermarsi ad un alt della polizia o manifestare in maniera violenta non sono solo violazioni della legge ma anche “un comportamento pericoloso per sé e per gli altri“.
Oltre la premier, anche il leader della Lega Matteo Salvini ha commentato su X i violenti fatti verificatisi a seguito delle manifestazioni tra Roma e Bologna, definendo “criminali rossi” tutti coloro che hanno assalito le forze dell’ordine a Roma e vandalizzato la Sinagoga a Bologna. “Sono circa diciotto gli agenti rimasti feriti, – denuncia il ministro – ai quali va tutta la nostra solidarietà e il nostro sostegno. Scene indegne e vergognose. Sempre dalla parte di donne e uomini in divisa!“
Gli scontri al corteo di Roma
Il corteo di Roma si è svolto principalmente nel quartiere di San Lorenzo a Roma, mentre i primi episodi di violenza si sono verificati quando i manifestanti hanno raggiunto piazza dell’Immacolata. Proprio qui hanno avuto luogo i primi lanci di oggetti contundenti. Poi, a piazza dei Sanniti, i presenti hanno rovesciato alcune campane del vetro e lanciato fumogeni e bombe carta. Uno di questi esplosivi avrebbe quindi danneggiato uno dei mezzi in dotazione alla polizia, infrangendo uno dei suoi vetri, e per questo gli agenti avrebbero deciso di intervenire con una carica di alleggerimento, così da riportare la situazione alla normalità. Secondo quanto si apprende, tale carica è stata ordinata dal questore di Roma, al fine di “tutelare l’incolumità dei poliziotti“.
A seguito degli scontri, che hanno coinvolto un centinaio di persone, il corteo ha proseguito il suo corso in direzione di Porta Maggiore. “È inaccettabile che chi scende in piazza per manifestare, indipendentemente dalla causa, si trasformi in un aggressore violento nei confronti delle forze dell’ordine“, ha continuato Pianese nel suo comunicato, sottolineando come ogni tipo di violenza nei confronti degli agenti possa essere considerata una vera e propria “aggressione contro lo Stato e chi lo rappresenta“.
Il corteo per Ramy a Milano
In contemporanea con quello che si stava svolgendo a Roma, un secondo corteo era in corso a Milano, in una situazione che sembrerebbe più sotto controllo. La manifestazione è partita da Piazza San Babila e i presenti hanno portato a capo del corteo, uno striscione con scritto sia in italiano che in arabo “Giustizia e verità per Ramy e Fares“. Il secondo nome è quello del giovane che si trovava alla guida dello scooter al momento dell’incidente e che è indagato per omicidio colposo stradale.
Il corteo ha proseguito per le piazze della città fino a giungere alla Stazione centrale di Milano. Nel corso del tragitto sono stati disegnati alcuni graffiti sui muri, tra cui la scritta “Ramy vive“, poi un murales che riporta: “Vogliamo giustizia sociale perché l’alternativa è soccombere a questo sistema e non lo permetteremo mai“. Presente alla manifestazione anche la ragazza del giovane, che ha preso la parola per dichiarare che “Ramy non meritava quella fine“, così come il suo amico Fares “non merita di stare a casa a piangere il suo amico“.
I disordini al corteo di Bologna
Nello stesso giorno, anche Bologna ha visto sfilare un corteo per le vie della città, ma in un contesto e in un’atmosfera decisamente più pesante e violenta rispetto a Milano. Infatti, nelle zone del centro storico bolognese, si sarebbero verificati numerosi atti vandalici e devastazioni, oltre a lanci di bottiglie, bombe carta e fumogeni, senza tralasciare quelle che sono state terrificanti scene di guerriglia urbana che hanno portato alla distruzione di dehors e cassonetti rovesciati e incendiati.
Inoltre, due manifestanti sono stati denunciati dalla polizia di Bologna. Si tratterebbe di un ragazzo di 23 anni notificato per aver apposto resistenza a publico ufficiale, oltre a porto oggetti atti ad offendere aggravato, omesso preavviso manifestazione e travisamento. L’altro, riguarderebbe un 30enne accusato di resistenza e lesioni aggravate a pubblico ufficiale, omesso preavviso e travisamento.
Nel corso del corteo, stando a quanto dichiarato dal sindaco di Bologna, Matteo Lepore, nella notte, sarebbe stata presa d’assalto anche la Sinagoga di Bologna subendo atti vandalici. Il primo cittadino ha, infatti, tenuto ad esprimere la propria solidarietà alla comunità ebraica.
© Riproduzione riservata