Roberto Benigni elogia l’Europa e il manifesto di Ventotene; sui giovani: “Siete voi la novità dell’Unione Europea”

"Tutti i miei antenati hanno conosciuto la guerra, io no, faccio parte della prima generazione che non ha conosciuto la guerra", Roberto Benigni e il suo monologo sull'Europa

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Roberto Benigni con Il Sogno è tornato in tv. In una serata a lui dedicata, in diretta, ha fatto un monologo di circa due ore e mezza dove ha parlato di attualità e di Europa, non sono mancati i riferimenti al governo e alle situazioni politiche degli ultimi mesi. Benigni ha anche elogiato il manifesto di Ventotene da cui Giorgia Meloni ha preso le distanze.

Roberto Benigni elogia la nascita dell’Europa: “La più grande invenzione”

Roberto Benigni, dopo i ringraziamenti generali, ha subito precisato che l’Unione Europea sarebbe stato il focus della serata: “Dobbiamo essere orgogliosi di essere europei. L’Europa ha trasformato il mondo. In 3000 anni sono stati forgiati tra i più grandi pensieri dell’umanità, è stata fondata la parola libertà, libertà politica. In Europa gli uomini da sudditi sono diventati cittadini. La democrazia è nata in Europa, come anche lo sport. Gli europei ne inventano di tutte. Si nasce liberi, non ce lo deve dire nessuno. Nonostante ciò ci siamo combattuti per secoli, abbiano fatto una continua carneficina. Lo sport preferito degli europei è la guerra, nella storia ci siamo ammazzati gli uni con gli altri.

Poi ha aggiunto: “Le guerre mondiali le abbiamo scatenate noi, coinvolgendo poi gli altri. Queste ultime due atroci, in 100 milioni sono morti, l’Europa era scenario di una brutalità assurda. Nel secolo scorso abbiamo pensato ad organizzazioni internazionali e condivise, ci siamo arrivati tardi ma ci siamo arrivati. È nato l’ONU e l’Unione Europea, non era mai nato qualcosa di simile“.

E sull’Unione Europea ha detto: “L’Unione Europea è la più grande costruzione sociale, civile e politica realizzata dall’uomo negli ultimi 5000 anni, è un caso unico nella storia dell’umanità, un mondo completamente nuovo, una rivoluzione silenziosa che può trasformare il mondo per la prima volta. L’Unione Europea è un esperimento emozionante, ognuno di noi dovrebbe provare gioia nell’essere europeo. Sono un europeista estremista, per me è un’utopia il sogno di un’Europa unita“.

Con l’occasione Roberto Benigni ha ricordato cosa vuol dire la nascita dell’Europa, la possibilità per noi cittadini di non conoscere davvero cos’è la guerra: “Il risultato ad oggi è stupefacente: tutti i miei antenati hanno conosciuto la guerra, io no, faccio parte della prima generazione che non ha conosciuto la guerra. Questa è una cosa colossale, miracolosa“.

Roberto Benigni ricorda l’importanza del Manifesto di Ventotene

Questa Europa è iniziata a Ventotene, così come se si accendesse un lampo, l’idea di unità europea non era facile“. E poi: “Documento che è arrivato a noi grazie a due donne, affinché noi potessimo costruire un futuro migliore. Spinelli, Rossi e Colorni sono stati gli eroi della nostra storia. Ventotene era una terra di confinio, ci sono passati tanti di là, anche Sandro Pertini“.

Roberto Benigni ha quindi ricordato che “dentro il Manifesto di Ventotene c’è l’idea di un’Europa unita, questa idea diventa un progetto politico, qualcosa di realizzabile. Il Manifesto può avere anche idee superate, anche a livello di linguaggio, ma non per questo la sua importanza passa in secondo piano. Il punto centrale del Manifesto è chiaro: superare i nazionalismi che avevano distrutto tutto, per creare un’Europa unita e liberale.

Roberto Benigni elogia la CECA, la CEE e l’Erasmus

Roberto Benigni ha ripercorso la storia della nascita dell’Europa, iniziando dalla CECA: “Noi oggi siamo tranquilli grazie all’idea del carbonio e dell’acciaio, della Ceca, è una cosa commuovente. Questa idea ci ha salvato la vita a tutti”, con l’occasione ha sottolineato quanto sia stato importante abbattere i dazi e le dogane. Non è mancato un ricordo a Massimo Troisi e al film Non ci resta che piangere. “Il mercato unico europeo è ancora un grande successo, siamo diventati un modello, abbiamo insegnato che funziona, questo è frutto della nostra creatività, ciò è grazie alla Cee“.

A proposito ha ribadito la forza dell’euro: “L’unione monetaria anche è una gran cosa ,una decisione meditata e libera, mai accaduta nella storia dell’umanità. Oggi senza l’euro dove vuoi andare? L’euro è uno scudo che ci protegge“.

A proposito ha ribadito quanto questa unione tra Stati abbia permesso la nascita dell’Erasmus: “L’abbattimento delle frontiere è stata un’altra grande cosa. L’ Erasmus, una delle idee più splendide e lungimiranti che ci siano: la possibilità di studiare nelle università di tutta Europa. Prima non era così, è stato l’Erasmus a spalancare tutte le porte. I giovani oggi hanno a disposizione tutta l’Europa per costruirsi una vita“. Con l’occasione ha omaggiato Sofia Corradi, presente tra il pubblico, una delle fondatrici dell’Erasmus.

Roberto Benigni: “Ora resta l’ultimo muro, basterebbe una riforma dell’Unione europea, per cambiare qualcosa che non va”

Roberto Benigni ha spinto poi all’unità tra gli Stati europei: “A volte l’Europa si inceppa, perché questa non è quella voluta dai padri fondatori, non ha un governo comune, il progetto originario non è stato completato, ci siamo fermati. Oggi l’unione è una casa bellissima senza tetto, ci piove dentro. Ci abbiamo lavorato per 70 anni ma non è completa. C’è chi vorrebbe fermarsi e distruggere tutto, ma dopo tanto lavoro come si fa? Ora resta l’ultimo muro, basterebbe una riforma dell’Unione europea, per cambiare qualcosa che non va“.

Dunque, secondo il regista, gli altri Stati, temono un’eventuale un’unione vera e solida tra i Paesi europei: “L’Europa incarna gli ideali dell’umanità, gli altri ci temono, ci invidiano, non ci sopportano. Lavorano contro di noi, usando anche internet” ed ha parlato del caso delle fake news che nascono in Russia.

Con l’occasione ha ricordato che non esiste nemmeno un esercito comune europeo, ma 27 piccoli eserciti. Ha invitato il Parlamento europeo a dar vita ad un unico esercito, che sarebbe più forte e capace di difendere sia il singolo Stato sia l’intera comunità europea.

Roberto Benigni e l’appello ai giovani

Roberto Benigni ha poi spiegato che, secondo lui, il meglio deve ancora venire: “Le pagine più belle sono quelle che ancora dobbiamo scrivere. E’ un momento in cui si dice che l’Europa stia morendo, ma io sono ottimista perché a volte la storia ci regala colpi di scena“.

Poi il regista si è rivolto ai giovani: “Oggi c’è una grande novità: fino alla mia generazione ognuno di noi aveva un’unica nazionalità, poi ognuno ha iniziato ad uscire dai propri confini. Giovani la novità siete voi, la prima generazione transnazionale, voi nascete già europei. Voi siete la generazione più istruita, avete dentro di voi una forza immensa, non c’è niente di impossibile“.

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