Matteo Renzi, nel corso di un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, si è soffermato sulla premier Giorgia Meloni e sulla polemica innescata dalle parole sul Manifesto di Ventotene. Si sofferma anche sulla maggioranza, rea di essere divisa da diverse questioni, e auspica all’unità delle opposizioni.
Renzi: “Giorgia Meloni rappresenta la politica della paura”
Matteo Renzi, ex presidente del consiglio dal 2014 al 2016, ha dichiarato di provare “disgusto” dopo le parole di Giorgia Meloni sul Manifesto di Ventotene. Secondo le parole del senatore di Italia Viva, la premier “utilizza il dramma di prigionieri del fascismo per regolare i conti con le opposizioni” e “rappresenta la politica della paura e dell’aggressione agli avversari”.
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Interpellato sull’atteggiamento della Meloni, Renzi non è sorpreso: “questa è la vera Giorgia Meloni, ha cercato di farsi vedere ragionevole, ma è colei che fa leggi ad personam contro gli avversari”. Nel corso della sua intervista al Corriere della Sera, citando un’episodio in cui gli eurodeputati di FdI avrebbero ironizzato su Altiero Spinelli, dispensa un consiglio: “se anziché bere e insultare, avessero guardato su Rai 1 Roberto Benigni avrebbero imparato qualcosa”.
La distrazione di massa come strategia diversiva
Nel corso delle ultime giornate, è girata una voce di corridoio che vedeva nelle parole della premier Giorgia Meloni una manovra diversiva ed è di questo avviso anche Matteo Renzi. “In parte aveva voglia di provocare, perché altrimenti non sta bene con se stessa – ha rivelato il senatore – ma aveva bisogno di evitare che i giornali fossero sulla questione Lega”. Il riferimento è all’intervento di Riccardo Molinari, capogruppo della Lega alla Camera dei Deputati, che, secondo Renzi, avrebbe criticato l’operato del presidente del consiglio.
Durante il suo intervento, il fondatore di Italia Viva ha attaccato anche la maggioranza di governo “bisognosa di distrazioni di massa e divisa sulle questioni internazionali”. Non manca l’ennesima frecciatina nei confronti della Meloni considerata “una banderuola”, citando i suoi rapporti con i vari leader delle potenze mondiali.
Renzi: “Quale ponte? Al massimo è levatoio”
Matteo Renzi, parlando delle opposizioni, non nasconde che “ci sono delle differenze”, ma il pensiero va al governo che “aumenta le accise sul gasolio e obbliga le piccole e medie imprese a costi esorbitanti”. Auspica, inoltre, che il centrosinistra trovi l‘unità, così “si potrà tornare a parlare di stipendi, sanità e istruzione”.
Infine, si sofferma sul rapporto della Meloni con Donald Trump, con la premier considerata il collante tra Unione Europea e Stati Uniti. Circostanza che non trova il favore del senatore, poiché il cosiddetto ponte è “di tipo levatoio, sono i danzi, mentre all’influencer Meloni purtroppo rimane Instagram”.
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