Renzi-Calenda, divorzio rinviato e 400mila euro da dividersi

"Aspettiamo mercoledì", dicono adesso da entrambe le sponde, una presidiata da Matteo Renzi, l'altra controllata a vista da Carlo Calenda

Redazione
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“Aspettiamo mercoledì”, dicono adesso da entrambe le sponde, una presidiata da Matteo Renzi, l’altra controllata a vista da Carlo Calenda. E come nei Promessi sposi, questo matrimonio proprio “non s’ha da fare”. Né domani, né mai, intimarono i due bravi a Don Abbondio, riferendosi alle nozze di Renzo e Lucia. Un amore mai nato è invece quello di Matteo e Carlo, che si sono sopportati, ma mai hanno pensato di convolare a nozze. Altro che divorzio, volano gli stracci per dividersi l’eredità patrimoniale offerta in dono dagli italiani nel nome del fù terzo polo.

Matteo Renzi e Carlo Calenda
Matteo Renzi e Carlo Calenda

Il non matrimonio rinviato a mercoledì 25

Quindi c’è da aspettare Mercoledì 25 ottobre per la fine di questa telenovela arrivata al punto in cui, messa una croce sul partito unico del Terzo Polo, non resta che dividere i gruppi parlamentari, a partire da quello del Senato. Ignazio La Russa, presidente dell’Aula, dopo la votazione sul cambio di nome del gruppo a Palazzo Madama e il ricorso presentato dai calendiani “ha disposto che gli uffici operino un approfondimento sulla vicenda, per verificare la possibilità di un componimento amichevole“.

Matteo Renzi
Matteo Renzi in conferenza stampa a Milano

Insomma, i fatti parlano, mentre le parole le porta via il vento. Come quelle pronunciate dallo stesso Renzi: “Ufficializziamo la separazione“. “Ok, nessun problema per Azione”, ha aggiunto Calenda. Ma di fatto sono ancora tutti sotto lo stesso tetto.

I magnifici 7 renziani hanno dalla loro i numeri per costituire un gruppo proprio al Senato; i 4 calendiani, se non venisse accolto il ricorso, sono invece destinati a confluire nel gruppo Misto. Per la definitiva sepoltura del terzo polo mancano giusto un paio di palate di terra.

Renzi-Calenda: i 400mila euro in ballo per il gruppo autonomo

Carlo Calenda leader di Azione
Il leader di Azione

Un gruppo autonomo può avere un valore fino a 400mila euro, dai budget al numero di stanze, passando per le segreterie, gli addetti stampa, fino all’ultimo rimborso telefonico.

I motivi per separarsi erano già sulle pagine dei quotidiani e nei programmi in tv; quelli dello stare insieme rimangono un mistero. Come si legge sul Corriere della Sera i due partiti, Azione e Italia Viva, hanno sempre mantenuto i conti separati, a partire dal due per mille: nel 2022 Italia viva aveva portato a casa 973 mila euro e Azione un milione 156 mila, nel 2023 siamo a 700 mila per Italia Viva e 600 mila per Azione, anche se questi ultimi sono dati parziali. I maligni dicono che anche al ristorante si facesse alla romana: conti separati.

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