La vittoria di Marco Bucci in Liguria è stato un regalo delle opposizioni al centrodestra. È questa la tesi di Matteo Renzi, leader di Italia Viva e grande escluso dell’ex Campo largo, la coalizione di centrosinistra capitanata dalla segretaria del Pd Elly Schlein. “Continuando con i veti, Giorgia Meloni governerà dieci anni” ha infatti sentenziato l’ex premier, sottolineando che le prese di posizione del M5S e di Avs sono deleterie per la loro stessa alleanza e bloccano un processo che invece potrebbe permettere la creazione di una vera alternativa alle destre.
“O fai accordi con noi, o ti subisci la coalizione di Salvini e Vannacci” ha dichiarato Renzi, ribadendo quello che ormai per lui è divenuto un vero e proprio mantra: “Si vince con i voti non con i veti“. Renzi, intervistato da La Stampa, ha quindi duramente criticato il processo che ha portato all’esclusione di Italia Viva dalla coalizione di centrosinistra, dopo che diverse settimane prima la stessa Elly Schlein si era detta disponibile ad un’alleanza. “Stracciando la nostra lista già firmata da Orlando, il centrosinistra ha stracciato la vittoria del centrodestra in Liguria” ha evidenziato l’ex sindaco di Firenze, imputando quindi tutta la colpa della sconfitta proprio all’assenza del suo partito in coalizione.
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Ora le elezioni in Liguria sono ormai passate ma le sfide delle opposizioni non sono concluse. La lunga strada verso le prossime politiche è costellata di nuove sfide amministrative e Renzi è pronto a lottare per entrare nuovamente in alleanza e per costruire un programma che possa portare alla vittoria del centrosinistra. Gli ostacoli, anche stavolta saranno rappresentati dai partiti che potrebbero opporsi alla sua presenza. Renzi, però, conta sulla figura di Schlein che, a seguito del 28% ottenuto dal suo partito, potrebbe finalmente assumere il ruolo di leader e decidere per il bene della coalizione.
Renzi: “Ora serve un contratto alla tedesca“
Matteo Renzi sembra quindi già proiettato al futuro. Incassata la sconfitta ligure, il leader di Italia Viva è pronto a costruire qualcosa di nuovo, a collaborare per creare un’alleanza che sia davvero efficace. Secondo l’ex premier, sarebbe giunto il momento di lavorare ad un’agenda di governo delle opposizioni, “un accordo su dieci punti di programma“. Renzi lo definisce “un contratto alla tedesca” o, per usare le parole di Prodi, “una Fabbrica del programma“. L’obiettivo sarebbe quello di individuare dieci fattori su cui la coalizione si trova d’accordo e lavorare con l’obiettivo di andare al governo e attuarli.
Il piano non sembrerebbe presentare falle evidenti, se non per la sfiducia che il M5S e Avs ancora accordano al partito di Renzi. “Sono orgoglioso della mia identità e della mia diversità” dichiara l’ex sindaco di Firenze, rispondendo a tutti coloro che sostengono che Italia Viva non sia un partito adatto all’ex Campo largo, per poi aggiungere convinto: “Senza di me in coalizione non avranno il governo dei marxisti proletari, ma di Fratelli d’Italia“. A chi invece non crede alla sua lealtà, Renzi risponde ricordando che, prima della sfiducia, Conte vanne avvertito: “Prima di farlo cadere gli dissi ‘O cambi o ti mando a casa’“.
Nonostante la convinzione di essere la vittima di un sistema che lo ha riempito di “colpi sotto la cintura“, Renzi si dice disponibile a a firmare un codice etico condiviso perché “la mia trasparenza è totale“. L’obiettivo, infatti, è quello di raccogliere più voti possibili, di riportare in coalizione quel “pezzo di elettorato, il 2, il 3, il 4%, che riconosce in me una posizione politica“. I compromessi, però, dovranno essere bilanciati perché il leader di Italia sostiene di essere efficace, cioè di attirare voti, solo se “non si sbiadisce“.
Renzi: “Senza di noi in Campania e Toscana non si vince“
Tornando alla sconfitta in Liguria, Matteo Renzi ha sostenuto di aver mandato un messaggio di congratulazioni a Bucci e di aver scritto anche a Orlando “per rendere l’onore delle armi“. Questo è il momento delle riflessioni, eppure Renzi, nonostante la convinzione di essere stato ingiustamente escluso, sembrerebbe essere ancora fedele ad Elly Schlein e al Pd. Il leader di Italia Viva, infatti, incalzato su chi avrebbe votato nel caso in cui fosse stato ligure, si è rifiutato di rispondere. La giustificazione risiederebbe in una richiesta della leader del Pd, che gli avrebbe chiesto non dare indicazioni di voto. “Non l’ho fatto prima delle urne e non lo faccio ora” ha sostenuto l’ex premier.
Non si tratterebbe di una “ambiguità” secondo le parole del leader di Italia Viva, ma del mantenimento di una promessa fatta al Pd. Sul primo partito delle opposizioni, però, Renzi sembra avere le idee chiare: “Dovrebbero diffidare di se stessi, buttandoci fuori hanno perso“. La speranza, quindi, sarebbe che ora si ricordino della loro posizione di forza e la esercitino. “Schlein faccia quel che crede, ma sappia che senza di noi l’anno prossimo in Toscana e Campania la vittoria non la vedono nemmeno col binocolo“.
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