Il Consiglio dell’Autorità manda un monito all’azienda di teletrasmissioni per richiedere una maggiore informazione per gli utenti nella consultazione referendaria prevista per il prossimo 12 giugno
La decisione del Consiglio dell’Autorità è stata presa all’unanimità: tutti i servizi di media audiovisivi e radiofonici, operanti in ambito nazionale, compresa la Rai, devono garantire una guida adeguata copertura informativa circa i temi della consultazione referendaria prevista per il 12 giugno.
Il referendum della giustizia è composto da cinque quesiti, incentrati sull’abrogazione di leggi e sullo snellimento di alcune modalità giurisprudenziali. Allo scopo di fornire ai cittadini un’informazione corretta, imparziale e completa sull’appuntamento alle urne e sulle ragioni a sostegno delle due opzioni di voto, Agcom esorta tutte le reti a una maggiore completezza.
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Bongiorno: «La Lega ci mette la faccia, silenzio da parte dei media»
La polemica sulla poca copertura mediatica per il referendum del 12 giugno non è nuova nel mondo della politica. La consultazione, voluta in particolar modo dalla Lega e dal partito dei Radicali, soffre, secondo alcune fazioni politiche, di un silenzio stampa da parte dei maggiori organi di informazione.
La senatrice Giulia Bongiorno, in un’intervista a “Repubblica”, commenta: «Dare la parola ai cittadini sulla giustizia è già un successo. Ogni sì che arriverà sarà una presa di posizione netta contro chi frena i cambiamenti. La Lega ci mette la faccia con l’organizzazione di convegni, incontri e gazebo nelle piazze. La gente fino a oggi non è stata adeguatamente informata a causa del silenzio dei media».
Verso la riforma Cartabia, che tratta nodi simili a quelli proposti nel referendum, Bongiorno afferma di avere grande stima per la ministra: «Ha fatto uno sforzo di mediazione notevole. Chiedere di rendere più incisiva una riforma non significa non volerla».
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