È scontro tra Fratelli d’Italia e le opposizioni sul reddito di cittadinanza, tema tanto caro al centro sinistra. Il dibattito si accende proprio lo stesso giorno in cui la premier Giorgia Meloni apre al dialogo sul salario minimo.
Reddito di cittadinanza: M5s e Pd su tutte le furie
Su tutte le furie il Movimento 5 Stelle, in particolare modo il leader del partito Giuseppe Conte e l’europarlamentare Dino Giarrusso, indignati e pronti a scagliarsi contro la maggioranza: “Sono state abbandonate e lasciate senza aiuti 400 mila famiglie italiane”, sostengono, dopo i famigerati sms inviati dall’Inps che mettono uno stop definito al reddito.
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Anche il Pd è su tutte le furie, con la segretaria del partito, Elly Schlein, pronta ad accusare l’esecutivo di “brutalità” nei confronti delle persone “che non riescono a mettere insieme il pranzo e la cena”.
Reddito di cittadinanza, Foti (FdI) propone commissione d’inchiesta che controlli Tridico
A prendersi l’onere di respingere le accuse nei confronti della maggioranza, c’è Tommaso Foti, il capogruppo di Fratelli d’Italia, pronto a respingere gli attacchi pentastellati definendoli “strumentali e ridicoli”. Il capogruppo chiede poi che venga istituita una commissione parlamentare d’inchiesta con il compito di indagare “omissioni dei controlli” da parte di Pasquale Tridico, l’ex presidente dell’Inps, in quanto “troppo vicino al M5s”.
Un’idea che non va a giù a Conte: “La proposta di Foti è un vero e proprio atto di bullismo istituzionale. Il M5s – sostiene il leader grillino – non si farà intimidire”.
Reddito di cittadinanza, Meloni: “Spero che le opposizioni siano dialoganti”
Dal suo canto Giorgia meloni, nell’intervista a Washington, conferma l’apertura ad un confronto sul salario minimo, ma allo stesso tempo fa capire che non crede molto al fatto che le opposizioni siano aperte al dialogo.
“Io stessa ho aperto al dialogo – afferma la premier – quando ero all’opposizione sono stata sempre propensa al confronto, ma in questo caso, gran parte delle opposizioni, qualsiasi cosa il governo faccia, non va bene. Ritengo che questo sia un atteggiamento sbagliatissimo”.
“L’unico dubbio che ho su salario minimo – spiega Meloni – è che possa “sostituire” e non “aggiungere”. Spero – conclude la presidente del consiglio – di trovare un’opposizione dialogante”.
“Se la premer si dimostrasse davvero propensa al confronto sul salario minimo, dovrebbe dire – controbatte Conte – ai suoi parlamentari di tornare prima dalle vacanze, e deve anticiparci se è d’accordo con la nostra idea, così che già da agosto si potrebbe attuare”.
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