Putin si scusa con Merkel per il cane Connie. Tajani lancia l’allarme: “La Russia inizia a perdere alleati”

Non è un bel messaggio per i russi avere soldati che arrivano dalla Corea del Nord", ha dichiarato Tajani durante un convegno

Redazione
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In una conferenza stampa tenutasi ad Astana, il presidente russo Vladimir Putin ha rivelato di aver chiesto scusa personalmente ad Angela Merkel per un episodio che risale al 2007, durante un incontro bilaterale a Sochi. In quell’occasione, Putin portò con sé il suo cane, Connie, un gesto che l’ex cancelliera tedesca interpretò come una provocazione. Secondo quanto scritto nelle sue memorie, l’episodio lasciò una traccia profonda nella Merkel, che dichiarò di essersi sentita a disagio e intimidita dalla presenza del cane, poiché soffre di una forte paura degli animali.

Putin ha dichiarato di non essere al corrente della fobia della Merkel e ha espresso il suo dispiacere per non aver rispettato questa sensibilità. “Le ho chiesto scusa e le ho detto: ‘Angela, mi dispiace, non sapevo di questa cosa’”, ha dichiarato il presidente russo, sottolineando che il suo intento era quello di creare un’atmosfera rilassata, non certo di spaventare la leader tedesca.

Le accuse di interferenze russe e la risposta agli alleati occidentali

Nel corso della stessa conferenza, Putin ha risposto alle crescenti accuse di interferenza russa nelle politiche di Paesi come la Georgia e la Moldavia, dove Mosca è accusata di influenzare i processi elettorali. “La Russia non interferisce nei processi politici interni di altri Stati”, ha affermato, rimarcando che, nonostante i legami storici con gli ex Paesi sovietici, Mosca rispetta la sovranità nazionale. Tuttavia, Putin ha lanciato una critica agli “amici occidentali”, accusandoli di avere un’influenza ben più ampia nelle politiche di Paesi sovrani. Il presidente russo ha quindi ribadito la sua visione di una Russia impegnata a proteggere i propri interessi geopolitici, difendendo la sua politica di influenza nella regione post-sovietica.

Zelensky avverte la comunità internazionale: “Risposta ferma al ricatto di Putin”

Intanto, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha condannato le minacce di Putin, che ha promesso di intensificare gli attacchi a Kiev, minacciando l’uso di nuovi missili balistici. Dalla capitale ucraina, Zelensky ha invitato la comunità internazionale a rispondere con decisione a quello che ha definito un “ricatto” russo. “Qualsiasi ricatto da parte della Russia deve essere affrontato con una risposta ferma”, ha dichiarato il leader ucraino, sottolineando la determinazione del suo Paese a difendere la propria sovranità. La guerra in Ucraina, che si protrae ormai da mesi, rimane una delle principali preoccupazioni della comunità internazionale.

Tajani: “La presenza di soldati nordcoreani in Ucraina è un brutto segnale per la Russia”

Nel frattempo, il Ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha commentato le recenti mosse della Russia, in particolare l’arrivo di soldati nordcoreani a fianco delle forze russe in Ucraina. “Non è un bel messaggio per i russi avere soldati che arrivano dalla Corea del Nord”, ha dichiarato Tajani durante un convegno, aggiungendo che tale coinvolgimento potrebbe non essere gradito dalla Cina, che ha sempre mostrato riserve riguardo alle alleanze troppo strette con Pyongyang.

Tajani ha anche ribadito la necessità di un’azione coordinata da parte dei Paesi del G7 per fermare l’aggressione russa. “Se non saremo uniti, rischiamo di perdere la partita geopolitica”, ha avvertito il ministro, indicando che un fronte coeso è fondamentale per contrastare l’ulteriore escalation del conflitto in Ucraina.

Un quadro geopolitico in continua evoluzione

Questi sviluppi fanno parte di un quadro geopolitico sempre più complesso, in cui le tensioni tra Occidente e Russia si intrecciano con nuove alleanze internazionali. La guerra in Ucraina rimane uno degli scenari più critici e imprevedibili, con le sue implicazioni globali che continuano a suscitare preoccupazioni in tutto il mondo. Mentre la diplomazia tenta di trovare una via d’uscita dal conflitto, i protagonisti sulla scena internazionale sembrano sempre più lontani da un accordo, facendo presagire che la guerra continuerà a influenzare gli equilibri geopolitici globali per molto tempo.

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