Premierato, Casellati punta tutto sulla riforma: “Antidoto all’astensionismo”

Secondo Casellati, il premierato non rappresenterebbe un attacco alla democrazia, ma piuttosto un antidoto alla crisi democratica attuale

Redazione
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In occasione del convegno intitolato “Il fenomeno dell’astensionismo dilagante. Il Premierato come soluzione“, organizzato dall’Associazione I Sud del Mondo ETS, il Ministro per le Riforme istituzionali, Maria Elisabetta Alberti Casellati, ha inviato un messaggio di adesione all’iniziativa, esprimendo rammarico per la propria assenza dovuta a impegni istituzionali. Tuttavia, il suo intervento ha posto l’accento sull’importanza di affrontare il crescente fenomeno dell’astensionismo elettorale, che ha raggiunto livelli preoccupanti nelle ultime tornate elettorali.

Premierato: la proposta di riforma

Nel suo messaggio, Casellati ha evidenziato come il disegno di legge governativo, da lei proposto, rappresenti un passo decisivo per restituire ai cittadini la sovranità popolare. Secondo il Ministro, il rafforzamento del vertice politico attraverso un meccanismo di designazione diretta del Presidente del Consiglio permetterebbe agli elettori di riprendere il controllo su chi governa. Negli ultimi dieci anni, ha sottolineato, il sistema politico italiano ha subito un’alternanza di governi tecnici e formule politiche che hanno disilluso i cittadini, contribuendo all’aumento dell’astensionismo.

È comprensibile che i cittadini non percepiscano il valore del proprio voto“, ha affermato Casellati, “quando non hanno la possibilità di selezionare, confermare o sanzionare la classe governante“. Le recenti percentuali di astensione, che hanno toccato picchi significativi, sono emblematiche di un disagio profondo e di una disaffezione verso il sistema politico.

Premierato: le critiche

Il Ministro ha richiamato l’attenzione su come, nel corso degli ultimi anni, si siano succeduti cinque governi guidati da leader non eletti. Questa situazione ha portato a una crescente frustrazione tra gli elettori, che si sentono sempre più distaccati dalle dinamiche politiche. La proposta di introdurre il Premierato, secondo Casellati, non rappresenterebbe un attacco alla democrazia, ma piuttosto un antidoto alla crisi democratica attuale, restituendo legittimità al processo elettorale e alla figura del Presidente del Consiglio.

Durante il convegno, il senatore Mario Alejandro Borghese, vicepresidente del Maie, ha preso la parola per affrontare le critiche mosse dai “conservatori di sinistra” riguardo all’elettorato degli italiani all’estero. Secondo queste posizioni, il voto di questo segmento dell’elettorato, che rappresenterebbe l’8% del totale, sarebbe in grado di condizionare l’elezione del Premier in favore di un candidato di destra. Tuttavia, Borghese ha contestato questa tesi, citando dati storici che mostrano come solo il 30% degli italiani all’estero eserciti il diritto di voto, e che la maggioranza degli eletti sia storicamente di centrosinistra.

Borghese ha inoltre sottolineato la necessità di mettere in sicurezza il voto degli italiani all’estero, proponendo l’introduzione di un registro degli elettori nella nuova legge elettorale. Secondo lui, l’idea di escludere i connazionali all’estero dal processo elettorale sarebbe un errore clamoroso, e in ogni caso, con l’attuale Costituzione, tale possibilità risulta irrealizzabile.

Il convegno ha rappresentato un’importante piattaforma di discussione su come affrontare l’astensionismo e ripristinare un legame autentico tra cittadini e istituzioni. La proposta di riforma del Premierato si pone come una delle soluzioni potenziali per rilanciare la fiducia degli elettori nel sistema democratico. Con il dibattito in corso e la necessità di riforme concrete, il futuro della democrazia italiana potrebbe dipendere dalla capacità delle istituzioni di ascoltare e rispondere alle esigenze dei cittadini.

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