Premierato, Casellati: “Nessuna bocciatura dall’Ue, la riforma rafforza democrazia”

Al momento la riforma si trova sotto la lente della Commissione Ue. Nel Report sulla Stato di diritto, infatti, si sottolinea che "non sarebbe più possibile per il Presidente della Repubblica trovare una maggioranza alternativa o nominare una persona esterna al Parlamento come Primo Ministro"

Redazione
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La ministra per le Riforme, Elisabetta Casellati torna a parlare del premierato e smonta le critiche mosse dalle opposizioni. “Nessuna legge è perfetta e tutto è strumentalizzabile. Ma le criticità prospettate mi appaiono francamente cervellotiche in assenza di una proposta di legge elettorale che non va pensata non in astratto, ma con riferimento alla scelta della nuova forma di governo“, afferma la ministra.

Il presidente del Consiglio eletto, in caso di dimissioni, può sciogliere le Camere o passare la palla ad un parlamentare eletto in collegamento con la sua lista. Previsione – spiega la Casellati in un’intervista al Messaggero – voluta proprio per evitare ribaltoni, trasformismi, giochi di palazzo. Sarebbe surreale pensare a una decisione che fa capo al premier non concordata con la propria maggioranza“. Al momento la riforma si trova sotto la lente della Commissione Ue. Nel Report sulla Stato di diritto, infatti, si sottolinea che “non sarebbe più possibile per il Presidente della Repubblica trovare una maggioranza alternativa o nominare una persona esterna al Parlamento come Primo Ministro”. 

Casellati: “Premierato rafforza democrazia”

Per la Casellati l’impianto della riforma rafforza la democrazia. “Il capo dello Stato mantiene intatte tutte le sue prerogative, anzi i poteri di garanzia e di controllo vengono rafforzati. Non c’è quindi nessun pericolo di deriva autoritaria, nessuna lacerazione del tessuto istituzionale. Stupiscono le strumentalizzazioni di questi giorni sul report della Commissione europea. È falso che abbia bocciato la riforma del premierato. Perché si è limitata a fotografarne i tratti in maniera marginale e a raccontare, in 2 righe di un documento corposo, i dubbi frettolosi di un costituzionalista, che ha parlato a titolo personale“, afferma.

Da sciogliere resta il nodo della legge elettorale. “Sto mettendo a terra vari sistemi elettorali – continua la ministra – “per verificare quello che è più armonico con il premierato. Il modello siciliano è un’ipotesi che va considerata. Prevede una soglia minima di consenso del 40%. Soglia criticata aspramente dalle opposizioni come insufficiente per il premierato, a dispetto della giurisprudenza della Corte costituzionale. Nel Regno Unito, la cui forma di governo costituisce il paradigma mondiale delle democrazie parlamentari, il premier domina il Parlamento gestendo persino l’ordine dei lavori senza alcun controllo da parte del Re. Il laburista Starmer ha vinto con il 33,7% dei voti conquistando il 65% dei seggi. Le opposizioni in Italia hanno brindato a questo successo senza invocare lo spauracchio di derive autoritarie“, ha poi aggiunto.

Il report della Commissione Ue

Il report non comporta alcuna conseguenza concreta per l’Italia, ma evidenzia la normale pressione di Bruxelles sull’Italia per il recepimento del Media Freedom Act, il cui termine per i Paesi membri è l’8 agosto del 2025. L’analisi dell’Ue sull’Italia si sviluppa su 4 capitoli. In uno di questi, la Commissione esprime più di una riserva sulla riforma del premierato. “Con questa riforma non sarebbe più possibile per il presidente della Repubblica trovare una maggioranza alternativa e/o nominare una persona esterna al Parlamento come primo ministro“, viene spiegato nel report che registra “le preoccupazioni” degli stakeholders per il sistema di pesi e contrappesi istituzionali.

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