Pozzolo “incauto”, ritirato il porto d’armi

"Il comportamento del deputato è stato leggero. Ha sottovalutato la pericolosità delle armi", questa la dichiarazione nel duro comunicato rilasciato del prefetto di Biella

Redazione
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Del possibile provvedimento se ne parlava ormai da alcuni giorni. Ora è ufficiale, la prefettura di Biella ha ritirato il porto d’armi al deputato di Fratelli d’Italia Emanuele Pozzolo. La motivazione è spiegata in un duro comunicato stampa da parte dello stesso prefetto che gli aveva concesso il permesso, Silvana D’Agostino: “Il comportamento tenuto dal deputato Pozzo è stato incauto, improntato alla leggerezza e sottovalutazione della pericolosità delle armi“.

Non solo, al deputato “è stato contestato l’uso inappropriato dell’arma poiché non ha adottato tutte le cautele necessarie ad evitare fatti anche accidentali e sinistri” si legge sul Corriere della Sera. Pozzolo, oltre alla revoca del porto d’armi, non potrà più possederne una: la prefettura gli ha ritirato tutti i documenti in questione e vietato di detenere qualsiasi arma da fuoco inclusi i proiettili.

Lo sparo di Capodanno

Il porto d’armi di Pozzolo per difesa personale è durato un mese, gli era stato concesso il 12 dicembre e il 18 lo aveva ritirato. Due settimane dopo, a causa dell’incidente avvenuto nella Pro Loco di Rosazza, ai danni di Luca Campana, il 31enne ferito alla gamba e genero del capo della scorta Pablito Morello, gli è stato revocato ogni permesso. Anche se il colpo d’arma da fuoco sarebbe stato accidentale portarsi dietro un’arma nel comune biellese di 97 abitanti non è stata una mossa saggia. Anzi, tutto il contrario. Un gesto da “irresponsabile” ha commentato la stessa Presidente del Consiglio Giorgia Meloni quando ha chiesto la sospensione del deputato dal gruppo alla Camera Fratelli d’Italia.

Caso Pozzolo, i dettagli da chiarire

Il deputato Pozzolo, nel mentre, continua ad affermare di non essere stato lui a sparare. Per via delle testimonianze di Campana, Morello e altri due testimoni anonimi che hanno indicato lui come colpevole del gesto, rimane l’unico indagato per lesioni colpose, accensioni pericolose, omessa custodia di armi.

Qualche informazione in più si avrà con i risultati dello stub effettuati su mani e abiti di Pozzolo la mattina dopo Capodanno. Se i tamponi raccolti, anche se con qualche intoppo, e analizzati dai carabinieri del Ris di Parma avessero un esito positivo le dichiarazioni di Pozzolo sulla sua innocenza decadrebbero automaticamente. Se invece il risultato fosse negativo la versione del deputato sul fatto che la pistola gli sia scivolata dalla tasca, qualcuno l’avrebbe raccolta e poi caricata e partito un colpo allora si dovrà indagare su un secondo sospettato che potrebbe aver compiuto il gesto accidentale.

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