Pnrr: scontro sulla “patente a punti” nei cantieri, per opposizione “non è la soluzione”

Il forzista Pella si è detto soddisfatto del lavoro in Commissione che ha permesso di migliorare la norma precedente, mentre le opposizioni continuano a criticare il sistema a punti e le mancanze del decreto che lunedì arriverà a Montecitorio

Redazione
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L’emendamento al decreto legge Pnrr sulla cosiddetta “patente a punti” è stato approvato dalla commissione Bilancio della Camera. Le norme sulla patente potranno quindi essere “estese ad altri ambiti di attività“, che saranno individuati dal ministero del Lavoro. Nello stesso emendamento era anche contenuta la richiesta di un’autocertificazione dei requisiti per il rilascio della patente, che prevede anche il ritiro della stessa in caso di “dichiarazione non veritiera“, accertata “in sede di controllo successivo al rilascio“.

La patente a punti per i cantieri edilizi avrà un punteggio iniziale di 30 punti e la soglia di 15 punti per poter operare nei cantieri. I “criteri di attribuzione dei crediti ulteriori rispetto al punteggio iniziale, nonché le modalità di recupero dei crediti decurtati” dovranno essere individuati da un decreto ministeriale. Per quanto riguarda le tabelle iniziali per la decurtazione dei punti, queste sono state modificate per alzare le sanzioni in caso di infortunio che comporta inabilità, che invece erano state tagliate in una riformulazione precedente.

La commissione di Bilancio ha poi dato il via libera al decreto Pnrr, che il prossimo lunedì approderà in Aula a Montecitorio. Il mandato è stato affidato ai relatori Roberto Pella (Fi), Paolo Trancassini (FdI) e Nicola Ottaviani (Lega). Nel caso del voto di fiducia, il prossimo venerdì il decreto potrebbe giungere al Senato.

Pella (FI): “Miglioramenti rispetto a quello che era il testo iniziale

Abbiamo fatto un buon lavoro. Bisogna riconoscere il merito a maggioranza e opposizione di aver mantenuto sempre un dialogo aperto nell’interesse generale del provvedimento” ha dichiarato Roberto Pella, uno dei relatore del decreto Pnrr, sottolineando che “si sono raggiunti dei miglioramenti rispetto a quello che era il testo iniziale“.

Il relatore ha poi voluto ringraziare il ministro Fitto per aver contributo in quella che era una soddisfazione riguardo un punto di compromesso nelle riformulazioni anche negli emendamenti del Parlamento” e il ministro Tajani per l’ottima interlocuzione con Bruxelles“. Pella ha poi sottolineato che “molte delle questioni che non sono state inserite, molte troveranno accoglimento in alcune proposte di ordini del giorno, che non saranno banali ma innovativi e si concretizzeranno nei prossimi provvedimenti“.

Le critiche del Pd e del M5S

Insoddisfatti dell’emendamento al decreto del Pnrr sia il Partito democratico che il Movimento 5 Stelle, che hanno ritenuto le modifiche applicate al testo non adatte e non funzionali. “Il Governo non ha risposto alle richieste che dal sindacato all’opposizione sono venute per misure efficaci per limitare gli incidenti sul lavoro” hanno sottolineato Maria Cecilia Guerra, responsabile del Lavoro Pd, e Arturo Scotto, capogruppo dem in commissione Lavoro alla Camera.

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Maria Cecilia Guerra (Pd)

Abbiamo ottenuto finalmente la parità di trattamento economico e normativo nella catena dei subappalti, ma sulle sanzioni, sul divieto di intermediazione illecita e sulla patente a crediti non ci siamo” hanno proseguito i due dem, per poi aggiungere: “Sui crediti poi si è giocato dall’inizio alla fine sulle tabelle. Nella formulazione iniziale il Governo prevedeva 15 crediti per l’inabilità permanente e 10 per quella temporanea. Ieri invece hanno avanzato una proposta peggiorativa, ovvero 8 per la permanente e 2 per la temporanea. Oggi l’ennesima riformulazione della riformulazione“.

I deputati del M5S in commissione Lavoro alla Camera Valentina Barzotti e Davide Aiello che hanno affermato in una nota: “Le nostre richieste, avanzate sia tramite gli emendamenti al provvedimento sia ieri durante la discussione in commissione, non sono state accolte e abbiamo dunque espresso parere contrario“.

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Davide Aiello (M5S)

I pentastellati hanno poi sostenuto che “anche così com’è stata riscritta, la patente resta, a nostro avviso, uno strumento gravemente insufficiente. Il governo però ha scelto di rimandare il tutto a un decreto ministeriale, che non sappiamo se e quando arriverà e che comunque non prevede il coinvolgimento del Parlamento. In più, si è scelta la strada dell’autocertificazione con tutte le conseguenze del caso. L’ennesima occasione sprecata. Così non andiamo da nessuna parte

Avs sulla patente a punti: “La patente a punti non è la soluzione

Secondo Alleanza Verdi e Sinistra, invece, la patente a punti è una soluzione non efficace. “. Il punto fondamentale resta sempre un altro, ovvero non consentire di esternalizzare per fare dumping salariale” hanno dichiarato Marco Grimaldi e Franco Mari, capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra nelle commissioni Bilancio e Lavoro della Camera, per poi aggiungere: “Finché non verrà reintrodotta la vecchia regola che noi auspichiamo il problema viene tamponato ma non risolto“.

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