La Nota di Aggiornamento del Def chiarisce gli interventi finanziari approvati nell’ultima seduta del Consiglio dei Ministri: 21 miliardi destinati a contrastare gli aumenti
Ventuno miliardi per combattere il caro energia nel 2023, con il Pil previsto in crescita sia per l’anno corrente che per il successivo. Questi alcuni spunti emersi dall’approvazione della Nadef, la Nota di Aggiornamento del Documento di Economia e Finanza approvata nel corso dell’ultima riunione del Consiglio dei ministri.
Sul fronte del rincaro delle bollette, la Ndef stima in 21 miliardi la manovra netta per il 2023. Tutti fondi che saranno destinati a famiglie e imprese per contrastare il caro energia. In questo scenario si inserisce anche la previsione di crescita del Pil, rivista al rialzo per il 2022, dal 3,3 per cento al 3,7 per cento, mentre quella per il 2023 e’ stata ridotta dallo 0,6 per cento allo 0,3 per cento. Le previsioni per i due anni successivi sono invece rimaste invariate, all’1,8 per cento e all’1,5 per cento. Le nuove stime del deficit tendenziale confermano quelle della Nadef di settembre relativamente al 2022 e al 2023, in cui l’indebitamento netto e’ previsto pari, rispettivamente, al 5,1 per cento e al 3,4 per cento del Pil. Vengono invece riviste lievemente al rialzo le previsioni di deficit per il 2024, dal 3,5 al 3,6 per cento del Pil, e per il 2025, dal 3,2 al 3,3 per cento. Il rapporto tra debito e Pil e’ previsto in discesa dal circa 150 per cento del 2021 al poco piu’ del 140% del 2025.
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