Piantedosi torna sui migranti: “Sicurezza non è un costo, ma investimento cruciale”

Il ministro dell'Interno ha ribadito l'importanza di mantenere la sicurezza come una priorità, affrontando con determinazione le sfide legate all'immigrazione e alle violazioni della privacy

Redazione
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Matteo Piantedosi, ministro dell’Interno, ha rilasciato un’intervista a La Stampa, in cui ha affrontato diversi temi cruciali riguardanti la sicurezza, l’immigrazione e la recente inchiesta sul dossieraggio. Commentando il contesto politico attuale, ha messo in luce le difficoltà derivanti dalle scelte dei governi precedenti, sottolineando che considerare la macchina della sicurezza come un costo anziché un investimento ha avuto conseguenze negative durature. “Questa visione si è rivelata sbagliata, e ora stiamo ancora cercando di invertire la rotta“, ha affermato Piantedosi.

Il ministro ha parlato della richiesta di tagli ai ministeri da parte di Giancarlo Giorgetti, sottolineando che i due ricoprono ruoli diversi: “Giorgetti si concentra sulla tenuta dei conti, ed è molto bravo in questo. Io, invece, ho il compito di garantire la sicurezza dei cittadini, mantenendo efficiente un apparato complesso e articolato“.

In merito all’immigrazione, Piantedosi ha confermato che i centri in Albania sono pronti ad accogliere immigrati irregolari che dovessero partire dal Nord Africa già dalla prossima settimana. Ha poi commentato le recenti decisioni del tribunale di Palermo, che ha respinto il 90% delle richieste di trattenimento dei migranti. “Non commento mai i pronunciamenti dei giudici al di fuori degli atti ufficiali, ma si nota una tendenza nella magistratura di settore su posizioni che non condividiamo”, ha dichiarato, evidenziando come l’Europa stia rafforzando il proprio sistema di espulsioni.

Le parole di Piantedosi

Piantedosi ha insistito sul fatto che l’Italia sta già anticipando l’applicazione di regole che diventeranno obbligatorie a livello europeo nel 2026. “Le espulsioni di chi non ha diritto di rimanere si fanno in tutta Europa. Ci sono discussioni su come Frontex, l’Agenzia europea per le frontiere, debba specializzarsi in questo ambito“, ha aggiunto. Riguardo al dibattito sullo Ius Scholae, il ministro ha riconosciuto la legittimità di rivalutare una legge sulla cittadinanza che risale a decenni fa. Tuttavia, ha sottolineato che questa discussione non dovrebbe incoraggiare partenze irregolari, sottolineando che l’Italia è uno dei paesi europei che concede il maggior numero di nuove cittadinanze.

Infine, Piantedosi ha affrontato il tema del dossieraggio emerso dall’inchiesta di Bari, definendolo “inquietante”. Ha espresso preoccupazione per un “sistematico voyeurismo” volto a raccogliere informazioni su figure politiche specifiche. “È fondamentale fare chiarezza su questa situazione, e sono certo che si sta lavorando in tal senso“, ha concluso, sottolineando l’importanza della trasparenza e della sicurezza in un contesto politico sempre più complesso. Concludendo, il ministro dell’Interno ha ribadito l’importanza di mantenere la sicurezza come una priorità, affrontando con determinazione le sfide legate all’immigrazione e alle violazioni della privacy. “Dobbiamo garantire un equilibrio tra la sicurezza e i diritti dei cittadini, lavorando all’interno del sistema giuridico per far valere le nostre ragioni“, ha affermato, evidenziando il suo impegno per una gestione responsabile e umana delle politiche migratorie.

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