Durante il suo incontro con i giornalisti ad Ancona, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha espresso un parere forte sulle attuali problematiche sociali e le posizioni espresse dal leader della Cgil, Maurizio Landini, che aveva invitato a una “rivolta sociale” contro le politiche governative. Piantedosi ha dichiarato: “Penso che il Paese abbia bisogno di altro, piuttosto che di una rivolta sociale”, sottolineando che la democrazia permette a ciascuno di avere la propria opinione, ma a suo avviso le istanze sollevate non corrispondono alle necessità reali del paese in questo momento. Il ministro ha chiarito che, pur rispettando le posizioni di Landini, non sarebbe opportuno per un ministro dell’Interno commentare le dichiarazioni di un sindacalista.
L’intervento di Piantedosi è avvenuto al termine della riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza, presieduta nella Prefettura di Ancona. In tale contesto, il ministro ha affrontato anche altre tematiche rilevanti per il territorio marchigiano, tra cui la sicurezza pubblica e la gestione dei flussi migratori.
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Sicurezza a Falconara: il progetto del Cpr
Piantedosi ha fatto chiarezza anche sul progetto della realizzazione di un Centro di permanenza per il rimpatrio (Cpr) a Falconara Marittima, un’iniziativa che ha suscitato la contrarietà da parte di alcune voci locali. “Stiamo terminando le indagini preliminari per valutare la fattibilità del progetto”, ha affermato Piantedosi, specificando che il governo intende procedere in pieno accordo con le istituzioni locali, tra cui il presidente della Regione Marche e il sindaco del Comune. Il ministro ha spiegato che una volta completata la fase di verifica, si avvieranno ulteriori interlocuzioni per rassicurare i rappresentanti del territorio sul fatto che queste strutture rispondano non solo a esigenze di ordine pubblico, ma anche a necessità di sicurezza per la collettività.
Il Cpr è pensato per rendere più efficace il sistema di espulsioni di chi non ha diritto di permanere nel paese. “Non sono centri di detenzione, ma di accoglienza temporanea“, ha sottolineato Piantedosi, aggiungendo che ogni struttura del genere sarà dotata di adeguate misure di sicurezza e sorveglianza, per garantire l’incolumità dei cittadini. La realizzazione dei Cpr, infatti, si inserisce in un quadro normativo europeo che impone l’adozione di misure per la gestione dei migranti irregolari.
Piantedosi ha inoltre fatto riferimento alla situazione complessa legata alla presenza degli immigrati regolari in provincia di Ancona, che è pari al 9% della popolazione residente, mentre nella città di Ancona la percentuale sale al 14%. Sebbene la presenza di migranti non implichi una maggiore propensione alla criminalità, i dati sugli episodi di delinquenza segnalano una correlazione tra l’immigrazione e il numero di crimini denunciati. Ad Ancona, infatti, circa il 47% dei delitti sono commessi da cittadini stranieri. Questo non significa, ha spiegato Piantedosi, che gli immigrati siano più inclini al crimine, ma piuttosto che esistono dinamiche sociali complesse che richiedono interventi preventivi e di sicurezza mirati.
Le parole di Piantedosi
Per quanto riguarda la situazione della sicurezza in città, Piantedosi ha rassicurato i cittadini affermando che non vi è alcuna emergenza acuta a Ancona. “Non c’è nulla che debba preoccupare la cittadinanza“, ha ribadito, ricordando che l’obiettivo del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza è proprio quello di garantire la tranquillità pubblica e di monitorare costantemente il territorio. Piantedosi ha inoltre sottolineato l’importanza di mantenere un dialogo costante con le autorità locali per affrontare le esigenze specifiche del territorio, come emerso nel corso della riunione con il sindaco di Ancona e i rappresentanti delle forze dell’ordine.
In particolare, il ministro ha fatto riferimento all’aumento delle attività criminali, come i furti organizzati da bande malavitose provenienti dal Sud Italia, che hanno interessato anche Ancona. “Fenomeni come questi sono stati valutati“, ha dichiarato Piantedosi, aggiungendo che si sta lavorando per rafforzare i dispositivi di controllo del territorio. A tal proposito, il governo ha previsto un potenziamento delle forze di polizia, con l’inserimento di nuove unità già dalla fine dell’anno in corso. “Dal 2023 ad oggi abbiamo sostanzialmente coperto il turnover delle forze di polizia, e a breve arriveranno ulteriori rinforzi“, ha concluso il ministro.
Piantedosi, la posizione sul tema dei migranti
Sul fronte della gestione dell’immigrazione, Piantedosi ha ribadito che l’Egitto è stato incluso tra i Paesi considerati sicuri secondo il decreto-legge approvato recentemente dal governo italiano. Ciò implica che i cittadini egiziani che giungono in Italia possono essere respinti senza che il nostro paese debba preoccuparsi di eventuali persecuzioni nei loro confronti. Il ministro ha anche trattato il tema delle decisioni della magistratura relative ai migranti destinati ai centri di accoglienza in Albania, precisando che il governo non è d’accordo con alcune pronunce e continuerà a impugnare tali decisioni. Piantedosi ha sottolineato che la normativa europea sull’immigrazione diventerà ancora più rigida entro il 2026, e il governo italiano è convinto che le misure prese siano conformi al diritto europeo.
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