Vaccini, quarantene e informazione sicura, sono questi i tre pilastri su cui si basa il nuovo piano nazionale pandemico realizzato dal governo Meloni e inviato oggi in Conferenza Stato-Regioni, così che ogni realtà italiana possa prenderne visione e rispondere con i propri giudizi o consigli. Si tratta dell’ultimo tentativo dell’Italia di prepararsi all’eventuale arrivo di una nuova epidemia, o nei casi peggiori pandemia, così da essere preparati e poterla gestire con le necessaria prontezza.
Alla base dei lavori, ovviamente, resta l’esperienza del Coronavirus che nel 2020 ha colto alla sprovvista il nostro Paese, dando inizio ad un turbinio di eventi su cui oggi ancora si riflette. Proprio dalle lezioni imparate nei lunghissimi tre mesi di lockdown, che hanno terrorizzato la popolazione e bloccato la stragrande maggioranza del Paese, ha preso vita il nuovo piano, che promette di gestire al meglio l’eventuale situazione di emergenza, con strumenti pronti e un protocollo già deciso.
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Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha commentato la presentazione del piano, sostenendo che in esso è compresa la copertura economica, prevista dalla legge finanziaria, che invece precedentemente non era inclusa. “Saranno tutelate le libertà e soprattutto i cittadini“, ha inoltre rivendicato.
Piano pandemico, le prime proteste
Sono comunque diversi i punti su cui Stato e sanità non si trovano d’accordo. In primis la decisione stessa della politica di assumersi la responsabilità di stilare un piano che riguarda un’emergenza di tipo sanitario. Il direttore del reparto di Malattie infettive dell’ospedale policlinico San Martino di Genova, Matteo Bassetti, ha definito ai microfoni di Adnkronos “invasioni di campo gravissime” quelle messe in atto dalla politica all’interno del piano nazionale pandemico.
Durissime anche le parole del capogruppo di Avs, Luana Zanella, che ha sottolineato come all’interno del piano sia presente la campagna vaccinale come tentativo di contenere i contagi. Nella stessa giornata in cui viene presentato questo piano, però, il governo ha approvato il decreto legge Milleproroghe che contiene al suo interno l’annullamento delle multe ai no-vax del periodo del Covid-19. “L’ipocrisia della destra nel giorno in cui il piano è stato presentato alle Regioni è totale“, ha quindi tuonato Zanella.
Piano pandemico, in cosa consiste?
All’interno del piano nazionale, quindi, si tenta di discostarsi a fatica da quanto già messo in atto nel 2020. Quindi, i vaccini vengono riconosciuti come un importante strumento di deterrenza, con l’obiettivo di immunizzare la popolazione ed evitare la diffusione incontrollata dei contagi. Eppure, questi non sono l’unico strumento da mettere in atto, in quanto “vanno utilizzati insieme ai presi terapeutici disponibili“.
Si tratta di test, isolamento dei casi, tracciamento dei contatti e quarantene per gli individui esposti. In ogni caso, ciascuna di queste misure dovrà essere modificata in base alle circostanze e alle caratteristiche epidemiologiche di quella che per ora viene definita “malattia X“.
I grandi cambiamenti, poi, riguardano le disposizioni che limiteranno la libertà dei cittadini. Queste sono incluse nel piano ma non potranno essere messe in atto tramite Dpcm, ovvero il decreto ministeriale emanato dal presidente del Consiglio. “Solo con leggi o atti aventi forza di legge e nel rispetto dei principi costituzionali possono essere previste misure temporanee, straordinarie ed eccezionali“, si legge infatti nel piano.
Inoltre, è prevista anche una campagna di informazione mirata, al fine di comunicare agli esperti del settore e ai cittadini le evidenze scientifiche riguardanti le misure adottate. Ogni comunicazione verrà emanata quindi con un linguaggio semplice e comprensibile, con l’obiettivo di evitare la diffusione di disinformazione. Il piano specifica infatti che le misure di sanità pubblica e gli atti medici individuali necessitano per legge di un consenso informato, per cui va garantita l’adeguata informazione della cittadinanza.
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