Una nuova brutale violenza nei confronti dei dipendenti di un ospedale ha riacceso l’attenzione sulla necessità di porre un freno a questa ondata di violenza, dando avvio a progetti di sensibilizzazione e forse aumentando anche le misure di sicurezza all’interno delle strutture ospedaliere italiane. L’aggressione odierna è avvenuta questa mattina nell’ospedale di Cittadella, in provincia di Padova, dove un uomo armato di coltello ha dapprima aggredito il personale sanitario e poi si sarebbe scagliato contro due agenti intervenuti per calmarlo.
L’uomo è stato fermato solo grazie all’utilizzo del taser e sarebbe apparso alterato agli occhi dei presenti. Il bilancio dell’aggressione sarebbe di quattro feriti, tutti in buone condizioni dopo aver ricevuto le cure necessarie. A seguito di questo ennesimo episodio di violenze resta però la rabbia e la rassegnazione di chi quotidianamente si trova a vivere la paura legata al dover recarsi a lavoro senza sapere di essere veramente al sicuro. Sulla questione sono dunque intervenuti sial il presidente della Regione Lombardia Luca Zaia sia il ministro della Salute Orazio Schillaci.
Entrambi si sono detti sconvolti e amareggiati per quanto accaduto, hanno dimostrato la loro vicinanza ai feriti e il loro elogio nei confronti degli agenti che sono intervenuti per fermare l’uomo armato. “Medici, infermieri e tutto il personale sanitario lavorano ogni giorno con impegno e sacrificio per garantire la salute e la sicurezza della nostra comunità. Colpirli significa attentare ai valori stessi della nostra società” ha infatti dichiarato Zaia, sottolineando l’importanza di una riforma del settore che metta realmente al centro i bisogno dei dipendenti.
Padova, l’aggressione a medici e infermieri
Secondo quanto dichiarato dalle autorità, sembrerebbe che l’intervento degli agenti sia stato richiesto da alcuni residenti di Cittadella, che avrebbero visto un uomo, secondo loro visibilmente alterato, girare per il Paese armato di un grosso coltello. L’indiziato si sarebbe diretto verso l’ospedale cittadino, dove avrebbe prima scatenato il caos e il terrore nel reparto di Servizio di salute mentale, per poi dirigersi al pronto soccorso e aggredire i presenti. Nella colluttazione sarebbero rimasti feriti un medico, colpito al volto, e due infermieri.
L’uomo sarebbe stato fermato dagli agenti, intervenuti tempestivamente, mentre tentava di aggredire una dottoressa. Le forze dell’ordine si sarebbero infatti frapposte tra lui e la sua prossima vittima, riuscendo ad evitare che la colpisse. Nel tentativo di placare l’uomo, però, sarebbe rimasto ferito un brigadiere dei carabinieri, che ha ricevuto diversi fendenti al collo e al viso. L’agente ha avuto bisogno di un intervento chirurgico ma le sue condizioni sarebbero al momento stabili. L’aggressore, un 34enne italiano, è stato bloccato con l’utilizzo del taser e successivamente arrestato.
Schillaci: “Questa violenza non è più tollerabile“
Sulla questione ha deciso di intervenire personalmente il ministro della Salute Orazio Schillaci, impegnato in prima linea nel tentativo di porre fine alle aggressioni del personale medico italiano, sempre più esposto a pericoli nel corso dell’orario di lavoro. Il ministro ha innanzitutto voluto esprimere la sua vicinanza “agli operatori sanitari e ai carabinieri feriti nell’ennesimo inaccettabile caso di aggressione in ospedale avvenuto a Cittadella nel padovano“, sottolineando come l’aggressore sia già stato fermato ed arrestato.
Schillaci ha poi proseguito il suo intervento evidenziando come il governo e il suo ministero stiano lavorando per migliorare le condizioni di lavoro negli ospedali, avendo già “adottato misure importanti e concrete, inasprendo le pene per chi aggredisce gli operatori sanitari, introducendo l’arresto in flagranza di reato anche differito e potenziando la presenza delle forze dell’ordine“. Il ministro ha però riconosciuto che quanto fatto finora potrebbe non essere considerato abbastanza, per cui ha ribadito la volontà di aumentare gli impegni e gli sforzi in questo settore.
“È evidente che nonostante lo sforzo in termini di prevenzione e deterrenza, dobbiamo far comprendere ancora di più ai cittadini che medici, infermieri e operatori sanitari devono essere rispettati” ha infatti dichiarato Schillaci, per poi concludere: “Questa violenza non è più tollerabile“. Della stessa opinione il presidente di Regione Luca Zaia che ha dichiarato di auspicare per “una revisione normativa che introduca aggravanti specifiche per le aggressioni contro il personale sanitario“.
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