Pace fatta tra Macron e Meloni: l’incontro a Versailles durante le Olimpiadi

Il ghiaccio sembra essersi sciolto e i due leader sono tornati a ridere e scherzare insieme. Nella splendida cornice della Reggia di Versailles, Meloni e Macron hanno discusso delle dinamiche politiche internazionali e dei pericoli delle guerre

Redazione
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Sono passate poche settimane dal G7 di Borgo Egnazia, a Fasano, dove il presidente francese Emmanuel Macron e il premier italiano Giorgia Meloni si sono stretti la mano freddamente, guardandosi dritto negli occhi e senza accennare un sorriso. Ieri, nella reggia di Versailles, in Francia, l’atmosfera era del tutto diversa. I due leader si sono abbracciati, hanno scherzato e si sono seduti vicini per discutere delle ultime questioni di attualità e di politica estera. Nessuno avrebbe potuto immaginare che fino a meno di due mesi la situazione era gelida.

Un miracolo delle Olimpiadi? Questo non è dato saperlo, ma sembrerebbe che Meloni e Macron siano pronti a seppellire l’ascia di guerra, almeno fino alla prossima battaglia. Francia e Italia, infatti, potrebbero contendersi più portafogli di peso a Bruxelles e i due leader ne sono consapevoli. Mentre l’Unione europea continua a riflettere sulle scelte da prendere i presidenti francese e italiano hanno deciso di scegliere la via del disgelo per trattare di questioni bilaterali, temi di politica europea e internazionale, con un’attenzione particolare alle situazioni critiche in Medio Oriente e Venezuela.

L’apertura di Meloni ad un incontro con Macron

Il premier Meloni è giunta a Parigi lo scorso giovedì, dopo la missione di Stato in Cina, per supportare gli atleti della Nazionale in gara alle Olimpiadi e per assistere ad alcune delle competizioni in programma. Giunta a Casa Italia, il presidente del Consiglio è stata incalzata su un possibile incontro con Emmanuel Macron. Nonostante i precedenti poco idilliaci, il premier si è detta pronta e disponibile ad incontrare il presidente francese, sottolineando però come quest’ultimo si trovasse fuori città a causa di impegni istituzionali.

Giorgia Meloni
Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni

Dopo le affermazioni di Meloni sembrerebbe che i due team dei leader si siano messi al lavoro per organizzare un vertice dell’ultimo minuto. Nel pomeriggio di ieri, così, Meloni e Macron si sono incontrati alla reggia di Versailles, subito dopo il ritorno di Macron dai suoi impegni, a margine di un evento equestre. Il presidente francese si sarebbe detto soddisfatto dell’incontro, definendolo “eccellente” davanti alla stampa. Né Palazzo Chigi né l’Eliseo avrebbero approfondito i temi che i due leader avrebbero trattato durante l’incontro, limitandosi ad elencare gli argomenti affrontati: i principali temi della politica europea e internazionale, a cominciare dagli ultimi sviluppi in Venezuela e Medio Oriente.

Il gelo del G7 a Fasano, in Puglia

I rapporti poco felici tra Giorgia Meloni ed Emmanuel Macron al G7 in Puglia sono nati a seguito delle dichiarazioni del presidente francese contro il governo italiano. “Mi dispiace che non ci sia la parola aborto nel testo finale. Conoscete la posizione della Francia che ha inserito il diritto all’aborto nella Costituzione. Non è la stessa sensibilità che c’è nel vostro Paese” ha dichiarato il capo dell’Eliseo scatenando il pochi attimi la furia del premier.

Emmanuel Macron
Il presidente francese Emmanuel Macron

Macron, però, non si è fermato alle considerazioni sull’aborto, proseguendo il suo discorso trattando di parità tra sessi: “La Francia condivide una visione di eguaglianza tra uomo e donna e non è una visione che appartiene a tutto lo spettro politico.  Mi dispiace, ma lo rispetto perché è stata la scelta sovrana del vostro popolo“. Da quel momento lo scontro è stato inevitabile, così come la risposta pungente del premier Meloni.

Credo sia profondamente sbagliato, in tempi difficili come questi,  fare campagna elettorale utilizzando un forum così prezioso” avrebbe risposto Meloni, sottolineando che la decisione di non inserire l’aborto nella dichiarazione finale non è stata presa dal suo governo: “Nessuno ha mai chiesto di fare passi indietro sull’aborto. Le conclusioni, infatti, per non essere inutilmente ripetitive, richiamano semplicemente quanto già dichiarato nei precedenti vertici. Non c’è alcuna ragione di polemizzare su dei temi che già da tempo ci trovano d’accordo“.

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