In un momento storico e politico di grandi cambiamenti, all’alba dell’insediamento di Donald Trump negli Usa, all’inizio del secondo mandato della nuova commissione europea e di fronte alla crisi di Francia e Germania, Osvaldo Napoli, della segreteria nazionale di Azione, riconosce l’importanza dei partiti moderati, di quel centro che in Italia sembra avere sempre meno importanza, ma che in realtà potrebbe nascondere la soluzione a innumerevoli problemi.
“Fuori dagli attuali schieramenti c’è molta più vitalità di quanto dicano i risultati elettorali“, è questo il punto focale si cui vuole concentrarsi Napoli, allineandosi anche alle parole di Marco Follini, ex leader dell’Udc, intervistato oggi dal Corriere della Sera. “Ha ragione quando riconosce che un’iniziativa come quella dei cattolici democratici può acquistare peso se saprà inserirsi in un perimetro politico più ampio“, ha quindi sostenuto il vicepresidente di Anci, evidenziando come in questo stesso ampio perimetro abbiano agito per decenni i laici e i cattolici che hanno guidato l’Italia.
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Osvaldo Napoli ha poi voluto spiegare la necessità della creazione di una nuova realtà di centro all’interno della politica italiana, anche in considerazione dei cambiamenti che stanno per interessare il quadro geopolitico mondiale. “Il tema di ricostruire un centro politico si impone oggi con una urgenza nuova, direttamente proporzionale alla radicalizzazione del quadro politico“, ha infatti spiegato il politico di Azione, sottolineando anche i pericoli che vengono da oltreoceano.
Secondo il membro della segreteria nazionale di Azione, infatti, anche le influenze di Elon Musk nella politica europea, probabilmente con il fine di “preparare il terreno ai duri negoziati di Trump“, dimostrano la necessità della creazione di una nuova centralità politica.
Per quanto riguarda le modalità con cui questa viene a formarsi, Napoli riconosce come questo avvenga tramite gli elettori “sulla base delle proposte che le forze politiche sapranno mettere a punto“. Il politico sostiene quindi che “l’impegno di Azione va esattamente in questa direzione“, nella consapevolezza che “nel gioco incrociato dei radicalismi si è dissipata una lunga stagione politica, con il risultato di un Paese immobile al di là della loquacità di Meloni o delle rivendicazioni confuse di Schlein“.
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