Orlando attacca Bucci: “Non siamo quelli del no”

"L'unico 'no' che esprimiamo con determinazione è quello contro le mafie, le consorterie e le cricche, contro cui siamo decisi a combattere", afferma

Redazione
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Andrea Orlando, il candidato del centrosinistra alle prossime elezioni regionali in Liguria, è intervenuto in occasione della Festa dell’Unità a Genova in piazza don Gallo. Il candidato non ha esitato ad attaccare Marco Bucci, lo sfidante di centrodestra alle Regionali.  

Le parole di Orlando

Mi auguro che il Comune di Genova non venga strumentalizzato come comitato elettorale e che Bucci non si dimetta, permettendo così la prosecuzione del suo mandato di sindaco anche dopo la campagna elettorale“. Questa dichiarazione allude alla possibilità di una sconfitta alle Regionali. Inoltre, Bucci ha dichiarato di essere il candidato di Giorgia Meloni, il che riflette anche lo stato della destra in Liguria. Orlando aggiunge che sarà una campagna elettorale incentrata sulla questione della continuità, suggerendo che il messaggio principale sembra essere quello di proseguire con l’amministrazione Toti.

Orlando si scaglia poi contro le prime dichiarazioni di Bucci da candidato presidente: “Non ci identifichiamo come ‘quelli del no’. L’unico ‘no’ che esprimiamo con determinazione è quello contro le mafie, le consorterie e le cricche, contro cui siamo decisi a combattere. Siamo impegnati nella reindustrializzazione sostenibile della nostra regione, e per raggiungere questo obiettivo è essenziale potenziare la nostra rete infrastrutturale”. Questo non riguarda solo strade e ferrovie, ma anche le infrastrutture necessarie per la nuova economia, come le fonti rinnovabili di energia, gli strumenti digitali e le grandi strutture per il calcolo. Tutti questi aspetti devono essere al centro dei programmi futuri. In questo senso, auspico un confronto basato su argomenti concreti, piuttosto che su caricature delle posizioni altrui.

Secondo Orlando non si tratta di una campagna solo genovese. “Chiunque voglia candidarsi a governare deve guardare a Genova, ma la Liguria è formata da quattro province. Faremo un lavoro capillare con 250 appuntamenti per essere in tutta la regione. Abbiamo meno mezzi dei nostri avversari, ma un popolo che ci ha chiesto di essere ovunque“, afferma.

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