Il 22 gennaio 2025, il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha annunciato l’invio a Palazzo Chigi del Disegno di Legge delega per il ritorno dell’Italia alla produzione di energia nucleare. Questa proposta, composta da quattro articoli, sottolinea l’importanza dell’energia come fonte per ridurre le emissioni e raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione entro il 2050.
Il Ministro ha dichiarato che la mozione conterrà tutti gli elementi necessari per abilitare il nuovo atomico come tecnologia per la transizione energetica, a partire dall’elaborazione e adozione di un Programma Nazionale per il sostenibile. Saranno, inoltre, inseriti criteri per la riforma della governance del settore, inclusa la creazione di un’Autorità di sicurezza, la definizione di un procedimento autorizzativo per gli impianti e il potenziamento delle competenze tecniche. Pichetto è inoltre speranzoso che il ddl possa arrivare al Consiglio dei ministri anche prima dei tempi previsti, magari in 10 giorni invece del consueto mese.
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Già si è parlato qualche giorno fa del ruolo del nucleare anche a causa dell’accordo che Giorgia Meloni con Albania ed Emirati Arabi.
Ad oggi, il Governo prevede di finalizzare entro la fine del 2027 una strategia per reintrodurre l’energia atomica, dopo quasi 40 anni di divieto. Pichetto Fratin ha indicato che l’Italia sta considerando l’adozione di reattori modulari piccoli e avanzati per aiutare a decarbonizzare industrie ad alta intensità energetica come quelle dell’acciaio, del vetro e delle piastrelle. Questa iniziativa mira a integrare le energie rinnovabili per garantire un mix equilibrato e sostenibile.
Si stima che la reintroduzione dell’energia nucleare potrebbe far risparmiare al nostro Paese 17 miliardi di euro nei costi di decarbonizzazione entro il 2050, contribuendo fino al 22% del mix energetico nazionale. Nonostante il divieto, il Bel Paese ha mantenuto competenze chiave nel settore atomico. Attualmente, l’Italia è in trattative con diverse aziende come potenziali partner per una società statale che costruirà reattori nucleari avanzati da noi.
Il Disegno di Legge delega, che fa tanto discutere (anche alla luce dei Referendum abrogativi del 1987), sarà sottoposto all’esame del primo Consiglio dei Ministri utile, segnando un passo significativo verso il ritorno di questo tipo di energia.
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