“Non esistono magistrati sgraditi, come spero non esistano, per i magistrati, politici sgraditi“, ha dichiarato convinto al Corriere della Sera il ministro della Giustizia Carlo Nordio, a seguito della approvazione da parte del Consiglio direttivo centrale dell’Associazione nazionale magistrati (Anm) di un documento che si pone l’obiettivo di invitare la politica al rispetto “del principio costituzionale della separazione dei poteri“. Il Guardasigilli starebbe tentando di abbassare i toni della questione, ormai partita settimane fa e non ancora conclusa.
Politica e magistratura non riuscirebbero a trovare posizioni comuni, soprattutto a seguito degli scontri sulla questione dei centri per migranti in Albania e del delicatissimo tema della riforma della Giustizia e della conseguente volontà dell’esecutivo Meloni di voler separare le carriere dei giudici. Così, due dei poteri dello Stato continuano a scontrarsi e le accuse sarebbero piuttosto pesanti.
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Nella delibera dell’Anm, da inviare al Consiglio superiore di magistratura e Consiglio nazionale dell’ordine dei giornalisti, i magistrati dichiarano che dal loro punto di vista gli attacchi “sempre più frequenti della politica” sarebbero atti a “screditare la magistratura per preparare il terreno a riforme che tendono ad assoggettare alla politica il controllo di legalità affidato dalla Costituzione alla magistratura“. Il Guardasigilli ha risposto alle accuse, dichiarando l’estraneità della politica a quanto insinuato e sostenendo di voler “argomentazioni logiche, non slogan folkloristici” che sostengano queste enunciazioni.
Nordio: “Magistrato è vincolato a imparzialità“
Il ministro della Giustizia, nel corso dell’intervista, ha avuto la possibilità di chiarire diverse questioni riguardanti il presunto scontro tra politica e magistratura. Oltre alla delibera dell’Anm, riferita ad alcune azioni dell’esecutivo, vi sarebbero altri episodi che hanno concorso a creare il caso. Uno di questi sarebbe la richiesta di procedimento contro il segretario di Magistratura democratica, Stefano Musolino, chiesto da due consigliere laiche, Isabella Bertolini della Lega e Claudia Eccher di FdI, in riferimento alla sua partecipazione ad un evento con una “spiccata connotazione anti-governativa“.
In riferimento alla questione, su cui è intervenuto il presidente dell’Anm sostenendo che i magistrati godono della libertà di manifestazione del pensiero in quanto tali e in quanto cittadini, il ministro Nordio ha voluto fare una precisazione. “Il magistrato è libero di manifestare, ma vincolato dall’imparzialità che deve manifestare al cittadino” ha infatti spiegato, per poi aggiungere durissimo: “Se un giudice definisce pericoloso il presidente del Consiglio, la credibilità sua, e di chi lo difende cade a zero“.
Per quanto riguarda, invece, l’emendamento presentato da FdI sulla competenza dei procedimenti che si occupano della convalida di trattenimento dei migranti, Nordio sembrerebbe avere le idee chiare. La proposta vorrebbe che la competenza passasse dalle sezioni immigrazione dei Tribunali alle Corti di appello e le opposizioni, così come parte della magistratura, temono che in questo modo queste verranno “in ginocchio“. Il Guardasigilli ha invece dichiarato che lo spostamento di responsabilità risponderebbe ai reclami dei Presidente delle sezioni specializzate dei Tribunali, aggiungendo: “L’eventuale devoluzione delle convalide può essere una maggiore garanzia giurisdizionale“.
Nordio e il nodo sui Paesi sicuri
Il Guardasigilli ha poi affrontato nello specifico la diatriba riguardante la definizione dei Paesi sicuri e i dubbi riguardanti il primato della legislazione europea su quella italiana. Secondo il ministro, si tratterebbe ovviamente di una “questione complessa” per cui in Europa non vi sarebbe una linea guida unitaria e “ognuno va per conto suo“. In questo senso, quindi, la soluzione dovrebbe essere “unitaria a livello politico” e dovrebbe essere messa in atto il prima possibile.
Nello specifico, sulla mancata convalida dei trattenimenti dei migranti in Albania da parte del Tribunale di Roma, Nordio ha dichiarato che i primi ricorsi del governo sono già stato depositati in Cassazione e che questa si pronuncerà sulla questione a dicembre. Inoltre, il Guardasigilli ha voluto usare le parole di Giuseppe Santalucia, presidente dell’Anm, sottolineando che “se i provvedimenti si ritengono sbagliati, si possono impugnare” e che questo sarebbe proprio ciò su cui starebbe lavorando il governo.
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