Napoli (Az): “Questo è tempo straordinario, una scelta mal soppesata può lasciarci ai margini della storia”

L'esponente della segreteria nazionale di Azione si appella alle premier Meloni suggerendo un "confronto aperto e senza casacche di partito fra maggioranza e opposizioni" per affrontare quei temi decisivi in politica estera, come pace e guerra

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In questo “tempo straordinario, denso di sfide temibili per tutti i paesi, senza distinzioni di schieramenti politici o di collocazione geografica“, una febbrile politica internazionale è segnata da conflitti, negoziazioni e accordi da prendere nella speranza di ripristinare un equilibrio duraturo.

Su temi così decisivi, come la pace e la guerra, una grande democrazia come l’Italia non dovrebbe avere esitazioni a vedere un confronto aperto e senza casacche di partito fra maggioranza e opposizioni“, riflette Osvaldo Napoli, della segreteria nazionale di Azione. Infatti, “la Presidente Meloni ha in questi giorni l’occasione di declinare nel più nobile dei modi la parola patriottismo“, che, secondo Napoli, si realizzerebbe semplicemente convocando le opposizioni a Palazzo Chigi per un confronto sulla politica estera e sulla “collocazione del Paese in uno scenario internazionale terremotato“.

Per Osvaldo Napoli, si tratta di un tema che va ben oltre le distinzioni fra maggioranza e opposizione, in quanto “esso investe questa e le prossime generazioni“, ma riconosce e comprende “la forte tentazione di lasciare la propria impronta“. Napoli avverte però che “altrettanto elevato è il rischio di trovarci ai margini della storia nei prossimi decenni” a causa di “un azzardo o una scelta mal soppesata“.

Nel 1949 – spiega Napoli – si realizzò la scelta di politica estera che ha segnato la storia della Repubblica nei successivi 70 anni” nonché determinato l’esclusione dal governo di “grandi forze popolari“, impedendo così la realizzazione di “quell’alternanza politica di cui l’Italia avrebbe avuto bisogno“. Quindi, secondo l’esponente di Azione, evitare di ripetere quell’errore sarebbe nell’interesse dell’Italia, e “non solo di Meloni e Schlein“.

Si può passare alla storia per un gesto di generosità e di lungimiranza politica, oppure essere consegnati per sempre alla damnatio memoriae“, conclude così la sua riflessione Osvaldo Napoli.

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