Il ministro della Protezione civile e le Politiche del mare Nello Musumeci si trova a Brucoli (Siracusa), in occasione della giornata conclusiva della seconda edizione de ‘Le radici della bellezza’ dei gruppi Parlamentari di Fratelli d’Italia di Camera
e Senato. Il ministro ha affrontato diverse questioni, tra le quali il piano mare e il dl uso fondali, la necessità di risorse per un’opera di prevenzione dei danni causati dalle catastrofi, lo Ius Italiae.
Musumeci: dl uso fondali e piano Mare
Il ministro ha presentato nella convention di Brucoli due misure: il piano del Mare e il dl per disciplinare lo spazio sotto la superficie del mare. Riguardo al primo, Musumeci ha dichiarato che era qualcosa che mancava e che finalmente dopo 80 anni è stato creato questo strumento di programmazione che è necessario rivedere e aggiornare ogni tre anni.
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“Per farlo abbiamo dovuto consultare 200 interlocutori che si muovono direttamente o indirettamente attorno al mare e lo abbiamo fatto in un tavolo che si chiama Cipom, il Comitato Interministeriale delle Politiche del Mare” ha spiegato, sottolineando che si stanno cercando di risolvere i primi problemi, “a cominciare dal codice della navigazione che venne realizzato 80 anni fa”.
Riguardo al dl per regolare l’uso dei fondali marini, ha spiegato come sotto al mare ci siano milioni di chilometri di cavi che portano il contenuto dei nostri cellulari, che sono cavi per la comunicazione, cavi energetici “e quindi infrastrutture assai suscettibili di attacco nel caso in cui la situazione geopolitica internazionale dovesse deteriorare ulteriormente”. Con questa proposta viene così istituita un’agenzia per la sicurezza dell’alimentazione subacquea (Asas) presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, con un direttore nominato su proposta del ministero della Difesa, “ma ogni ministero manterrà le proprie posizioni”.
Prevenzione: almeno 20 miliardi in 10 anni
Riguardo ai danni causati dal maltempo e da eventi simili, per il ministro della Protezione civile è necessario che il governo consideri come priorità mettere in sicurezza il territorio nazionale. “Credo che servano almeno 20 miliardi da
utilizzare in dieci anni per cominciare a fare seria opera di prevenzione“, e queste risorse per Musumeci non possono gravare sul bilancio dello Stato. Quindi bisognerebbe prenderle da soggetti esterni, istituendo “un fondo straordinario di solidarietà finalizzato esclusivamente a evitare o a mitigare le sciagure che purtroppo si verificano con sempre maggiore frequenza sul territorio nazionale”.
Il ministro ha promesso di impegnarsi affinché questa proposta possa essere formalizzata. E questo al di là della possibilità di avere un’assicurazione facoltativa contro le catastrofi “perché lo stato non è più nelle condizioni, per gli errori del passato, di potere pagare per sempre e per tutti”.
Lo Ius Italiae
Al ministro è stato chiesto di commentare ciò che è avvenuto ieri a Pontida, nella vigilia del raduno della Lega, in cui i giovani militanti leghisti hanno attaccato con striscioni e cori il leader di Forza Italia Antonio Tajani, a causa della sua proposta dello Ius Italiae.
Tra cori per mandarlo a quel paese e uno striscione con scritto “Ius Scholae in vista, Tajani scafista?”, Matteo Salvini si è subito mosso per scusarsi: “Chiedo scusa a nome loro. Ogni alleato è un amico. Gli avversari non sono in maggioranza, sono fuori, Giorgia Meloni è un amico e un alleato. Se qualcuno ha voglia di giocare, il mondo è grande, di parchi giochi ce ne sono tantissimi. Se qualcuno non l’ha capito, fuori dalle palle”.
Musumeci ha commentato la situazione dichiarando che sono “scelte scellerate da condannare”. Riguardo allo Ius Italiae ha affermato che, essendo ministro della Protezione civile, non è quello il tema di cui si occupa, aggiungendo che il governo è un organo collegiale e ognuno si presenta con “le proprie sensibilità e le proprie priorità”.
Quindi per lui il tema non è di assoluta priorità al momento. “Naturalmente, abbiamo tutti il dovere di accostarci con rispetto alle proposte che arrivano dalle forze, non solo di governo“, ma per il ruolo che svolge la sua priorità è quella di occuparsi di “salvare vite umane e contenere nella maniera più responsabile i danni che giorno dopo giorno siamo costretti a subire. E sarà sempre peggio in Italia”.
Cortei pro Palestina e le parole di Faraone
Riguardo al corteo pro Palestina che si è tenuto ieri a Roma, caratterizzato da scontri tra manifestanti e forze dell’ordine e decine di feriti, Musumeci ha dichiarato che “è una vergogna, una vergogna”. Ha sottolineato che, anche se la stragrande maggioranza dei manifestanti ha mostrato senso di responsabilità, nonostante si trattasse di una manifestazione non autorizzata, “è apparsa evidente la presenza di alcuni infiltrati, delinquenti che vanno identificati e isolati”.
Al ministro è stato chiesto anche il suo pensiero riguardo alle polemiche sulle dichiarazioni del deputato di Italia Viva Davide Faraone, il quale aveva criticato la nomina da commissario del Presidente della regione siciliana Schifani, “colui che invece doveva essere commissariato per incapacità manifesta”. Musumeci si è limitato a dire che questo non è un tema che lo appassiona.
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