Morti sul lavoro, Pichetto: “In Italia più decessi rispetto agli altri Paesi Ue”

L'Italia continua a soffrire per la piaga delle morti sul lavoro. I dati sembrano peggiorare di anno in anno e il confronto col resto d'Europa non dipinge un quadro positivo

Redazione
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La strage della centrale di Bargi, sul lago di Suviana in provincia di Bologna, ha riacceso il dibattito sulla sicurezza lavorativa e sui morti sul lavoro in Italia, una piaga che da anni ormai stringe il nostro Paese in una morsa. “Al di là del caso specifico, sul quale ci sarà l’inchiesta e sul quale non posso esprimere alcuna opinione, certamente un’opinione la dobbiamo esprimere sul fatto che l’Italia rispetto a molti paesi europei, in particolare quelli del Nord, ha un tasso molto più elevato di incidenti sul lavoro e di morti” ha dichiarato il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto, in un webinar del Corriere della Sera.

Le cause saranno tante, ma l’attenzione del governo su questo è massima. Tutta una serie di azioni portate avanti dalla ministra del lavoro Calderone vanno in questa direzione. Dobbiamo fare tanti passi” ha aggiunto il ministro, sottolineando come sarà necessario comprendere cosa è realmente successo all’interno della centrale idroelettrica di Bargi.

I dati sui morti sul lavoro in Europa

I dati riguardanti i morti sul lavoro in Europa devono essere analizzati con cura, tenendo conto anche dei diversi metodi utilizzati dai Paesi europei per il conteggio dei decessi. Dal 2020 in poi in Italia, ad esempio, vengono considerate “morti bianche” anche quelle relative al Covid, se la malattia è stata contratta sul posto di lavoro. Ecco, quindi, che nel 2020 il nostro Paese è in quinta posizione per numero di decessi lavorativi.

Morti sul lavoro
Morti sul lavoro, nel 2020 l’Italia era quinta nelle classifiche europee per numero di decessi

Al primo posto si trova la Lettonia con un incidenza di 3,21 morti ogni 100mila lavoratori, segue la Francia con 3,16, la Croazia con 3,13 e la Norvegia con 3,08. Al quinto posto, appunto, l’Italia con un’incidenza di 3,03. Nel 2019, anno precedente al Covid, invece l’Italia si trovava al 21esimo posto con 0,98 morti ogni 100mila lavoratori. La classifica era invece guidata dalla Francia con 4,11 decessi, seguita da Cipro (3,09) e Lituania (2,49).

Il dibattito sui morti sul lavoro in Italia

Alla luce di questi dati, di anno in anno sempre più inquietanti, come dimostra anche l’aumento del +4,7% dei decessi a gennaio 2024 rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, diversi esponenti politici hanno voluto ricordare l’importanza della creazione di nuove normative che riescano realmente a fare la differenza. Controlli più efficaci e frequenti, maggiore attenzione alla sicurezza del lavoratore e meno corse ai sub-appalti sono gli elementi su cui il nostro Paese deve investire di più.

Mara Carfagna
Mara Carfagna (Azione)

Ogni morte sul lavoro non è soltanto un lutto personale e familiare per chi lo subisce, ma è anche uno sfregio ai principi fondanti della Costituzione, a quell’articolo 1 che ci ricorda che l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro“, ha dichiarato Mara Carfagna, presidente di Azione, sottolineando la necessità di “più controlli e più ispezioni sui luoghi di lavoro e, quindi, più ispettori. Ed occorre superare il sistema dei subappalti a cascata“.

Si è unito al coro di indignazione anche Pierpaolo Bombardieri, leader della Uil, che a margine degli scioperi di oggi a Bologna ha chiesto: “Cosa bisogna fare per avere nei subappalti privati le regole per i pubblici? Quanti morti dobbiamo vedere ancora?“. La senatrice del Movimento 5 Stelle Sabrina Licheri, capogruppo in commissione Industria, ha invece invitato la politica anon abbassare la guardia, in attesa di capire le modalità e le responsabilità della tragedia di Suviana“.

La senatrice ha poi sottolineato come “l’Italia è tra i Paesi europei, insieme alla Francia, che ogni anno ha il più alto tasso di vittime. Il lavoro è libertà e dignità e deve godere di diritti e sicurezza. Diritti e sicurezza che il codice degli appalti in vigore non garantisce minimamente“.

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