Ambiguità e disomogeneità sono le condizioni in cui potrebbero cadere le comunicazioni ufficiali con l’utilizzo nei testi di asterischi e schwa. Questa la motivazione del Ministero dell’Istruzione e del Merito che ha inviato a tutte le scuole una circolare in cui ribadiva che “è imprescindibile il rispetto delle regole della lingua italiana” in contesti ufficiali.
L’uso di segni non conformi, come l’asterisco e lo schwa entrerebbe in contrasto con le norme linguistiche e rischierebbe di compromettere la chiarezza e l’uniformità della comunicazione istituzionale. Così il Miur in una nota facendo riferimento a quei simboli che hanno preso piede per poter evidenziare la molteplicità di genere.
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“L’Accademia della Crusca – spiega il Miur – ha infatti più volte evidenziato che tali pratiche non sono grammaticalmente corrette e che il loro impiego, specialmente nei documenti ufficiali, ostacola la leggibilità e l’accessibilità dei testi“.
Pertanto, l’invito rivolto a tutte le istituzioni scolastiche è mantenere l’uso di un linguaggio corretto e accessibile, nel rispetto delle norme linguistiche vigenti. La circolare del ministero cita il “parere del 24 settembre 2021 pubblicato sul sito istituzionale dell’Accademia della Crusca” dove si afferma che “l’asterisco non è utilizzabile, a nostro parere, in testi di legge, avvisi o comunicazioni pubbliche, dove potrebbe causare sconcerto e incomprensione in molte fasce di utenti, né, tanto meno, in testi che prevedono la lettura ad alta voce“, stante in quest’ultimo caso l’impossibilità della resa fonetica.
Miur: “Asterisco e schwa tassativamente esclusi dalla Crusca”
Per quanto riguarda lo schwa, sulla stessa scia si afferma che sul piano grafico il segno per rappresentarlo è la e rovesciata, non è usato come grafema neppure in lingue che, diversamente dall’italiano, hanno lo schwa all’interno del loro sistema fonologico. Nel parere del 9 marzo 2023, reso al Comitato Pari opportunità del Consiglio direttivo della Corte di Cassazione, l’Accademia della Crusca afferma che va così escluso “tassativamente“ l’asterisco al posto delle “desinenze dotate di valore morfologico“.
Inoltre, la circolare del Miur firmata dal Capo dipartimento, Carmela Palumbo, ribadisce come l’Accademia sia categorica in fatto di lingua giuridica e burocratica che “non è sede adatta per sperimentazioni innovative che portano a disomogeneità e compromettono la lineare comprensione dei testi“. Quindi, proprio per assicurare correttezza e chiarezza nelle comunicazioni ufficiali, si raccomanda di attenersi alle regole della lingua italiana che consentono l’utilizzo di soluzioni linguistiche comunque “conformi alla tradizione ortografica italiana“.
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