Meloni alla Farnesina detta l’agenda migrazioni

Martina Onorati
4 Min di lettura

Domani alla Farnesina, alla Conferenza internazionale su sviluppo e migrazioni, Giorgia Meloni si giocherà molta della credibilità internazionale sin qui acquisita. Complici l’instabilità politica di Francia e Germania, la Presidente del Consiglio si è posta come politico di raccordo tra l’Unione europea e ciò che c’è a sud del Mediterraneo.
Alla Conferenza, presente Ursula van der Leyen, Giorgia Meloni ribadirà la sua proposta tese a dare stabilità alla costa mediterranea che guarda all’Africa.

Tunisia osservato speciale della Conferenza

Tra i presenti, il Presidente della Tunisia Kaiss Saied, che lo scorso 16 luglio ha sottoscritto con Meloni un accordo di aiuti per la stabilizzazione economica del Paese, quale viatico per una stabilizzazione politica.
L’iniziativa di Giorgia Meloni di sottoscrivere un accordo con la Tunisia si lega al superamento dei blocchi navali e della politica dei porti chiusi. L’obiettivo dei due Paesi, Italia e Tunisia, punta decisamente a quello che dalle nostre parti è passato come piano Mattei.
Più propriamente si deve però parlare di piano Meloni, un piano di realtà che ad oggi ha già dovuto fare i conti in un anno con 85 sbarchi.

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Alla conferenza sarà presente anche la presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen

La soglia psicologica dei 100 sbarchi è ormai prossima

E con i 100.ooo sbarchi ormai alle porte, forse già entro il mese di Agosto, non si poteva che puntare sulla stabilizzazione economica dei Paesi della riviera sud mediterranea.
Sin dal suo discorso d’insediamento alla Camera dei Deputati Giorgia Meloni aveva parlato di “Un modello virtuoso di collaborazione e di crescita tra Ue e Africa, anche per combattere la pericolosa espansione del radicalismo islamista, soprattutto nell’area sub-sahariana. Ci piacerebbe così recuperare, dopo anni in cui si è preferito indietreggiare, il nostro ruolo strategico nel Mediterraneo”.

Meloni, con le elezioni europee alle porte, deve anche fare i conti con la sua maggioranza

Le elezioni europee si avvicinano e con esse aumentano i distinguo e le prese di posizione delle forze politiche di maggioranza. Forza Italia che spinge su tasse e giustizia e favorisce la querelle Nordio, che tiene ormai da giorni banco sulle pagine dei quotidiani e nei talk show. L’altro alleato, la Lega, che punta le sue carte su fisco e all’autonomia differenziata. E poi c’è il tema del prossimo Governo dell’Europa che spaventa non poco gli alleati italiani di Giorgia Meloni: uno spazio non potrà essere negato a Fratelli d’Italia, ma quanto ciò andrà a danno degli altri non è ad oggi ipotizzabile.

Il duro scontro tra governo e magistratura, i cambi di rotta e gli stop al ministro della giustizia Carlo Nordio sulla modifica del concorso esterno in associazione mafiosa, non impediscono comunque alla premier Meloni di continuare a coltivare i rapporti con l’Ue, soprattutto in vista delle europee 2024.

Ma nel quadro delle prossime elezioni europee, ognuno nella maggioranza mette i paletti, con Forza Italia che spinge su tasse e giustizia, e la Lega che mira al fisco e all’autonomia differenziata. I tutto ciò la Meloni, continua a lavorare all’alleanza tra conservatori e Ppe.

L’estate rovente del governo, intanto, ruota tutta attorno a due temi principali: pnrr e giustizia. Così dopo il duro scontro tra governo e magistratura, i cambi di rotta e gli stop al ministro della giustizia Carlo Nordio sulla modifica del concorso esterno in associazione mafiosa, la premier Meloni continua a coltivare i rapporti con l’Ue, soprattutto in vista delle europee 2024.

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