Migranti, le ipotesi: accordi con i Paesi di origine e pene più pesanti

Davide Fosteri
2 Min di lettura

Il governo studia le strade percorribili per rendere la gestione più efficace: coinvolti diversi ministeri sotto la regia della premier

Rendere più efficaci i canali di approdo, combattere le partenze irregolari e pene più pesanti per i trafficanti. Sono alcune delle linee su cui sta lavorando il governo per presentarsi al prossimo consiglio dei ministri – quello che in settimana si svolgerà a Cutro – in modo da poter aggiornare i provvedimenti da un lato e, dall’altro, gestire la vicenda anche dal punto di vista politico. 

Cosa potrebbe cambiare 

In particolare allo studio ci sarebbe un provvedimento che coinvolgerà più ministeri sotto la regia della premier Meloni. Diversi i punti che potrebbero essere presi in considerazione: come una nuova rideterminazione dei flussi regolari di migranti, grazie ad accordi di cooperazione con i Paesi di origine che devono combattere le partenze irregolari. Inoltre, l’inasprimento delle pene per i trafficanti di esseri umani e nuove procedure per semplificare meccanismi ancora troppo lenti: dai rimpatri al sistema di accoglienza, passando per l’istituto della protezione internazionale. 

I numeri attuali 

Al momento, il regolamento in vigore è dato dal Dpcm di fine dicembre scorso sui flussi, che fissa una quota massima di ingressi pari a 82.705 stranieri, di cui 44.000 per motivi di lavoro stagionale, e dal decreto Ong. Sullo sfondo c’è poi la gestione europea della vicenda. In occasione del vertice dei Paesi del Med5, di cui fanno parte Italia, Cipro, Grecia, Malta e Spagna, è stato prodotto un documento che chiede di contrastare le partenze irregolari dei barconi, rafforzare i rimpatri, aumentare con Frontex la sorveglianza dei confini e di far decidere autonomamente le procedure di frontiera. 

© Riproduzione riservata

Condividi questo Articolo