Lo scontro tra politica e magistratura riguardante la definizione dei “Paesi sicuri” continua senza freni e il governo Meloni continua a cercare soluzioni affinché il Protocollo Italia-Albania possa finalmente entrare in funzione senza ostacoli di alcun tipo. Il ritorno dei sette migranti, ovvero il secondo gruppo di persone inviato nei centri Shengjin e Gjiader, avrebbe confermato le difficoltà dell’esecutivo su questo fronte. Il Tribunale di Roma ha infatti nuovamente negato la convalida del trattenimento degli immigrati, sottolineando che Bangladesh ed Egitto sono Paesi ritenuti sicuri dall’Italia ma non dall’Unione europea.
Proprio sul tema della convalida del trattenimento si esprime un emendamento al decreto Flussi, presentato in commissione Affari costituzionali della Camera dalla deputata Sara Kelany di FdI. Secondo questo testo, che dovrà essere discusso, “i procedimenti aventi ad oggetto la convalida del provvedimento con il quale il questore dispone il trattenimento o la proroga del trattenimento del richiedente protezione internazionale, nonché per la convalida delle misure adottate, è competente la Corte d’appello nel cui distretto ha sede il questore che ha adottato il provvedimento oggetto di convalida“.
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All’interno dell’emendamento è poi specificato che invece per i procedimenti aventi ad oggetto la convalida del provvedimento con il quale il questore dispone il trattenimento o la proroga del trattenimento del richiedente protezione internazionale e per la convalida delle misure adottate, è competente la Corte d’appello nel cui distretto ha sede il questore che ha adottato il provvedimento oggetto di convalida. In sostanza, l’obiettivo di Fratelli d’Italia è quello di togliere alle sezioni specializzate dei tribunali civili la possibilità di decidere sulla convalida dei trattenimenti, nella speranza di rendere più semplice il trasferimento dei migranti in Albania. “Il governo è ovviamente informato, la maggiorana lo approverà” avrebbe dichiarato ad Huffpost il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani.
Migranti, le reazioni delle opposizioni
La presentazione dell’emendamento non ha ovviamente lasciato indifferenti le opposizioni che hanno voluto nuovamente inserirsi nella questione a difesa dell’azione della magistratura. Il segretario di +Europa, Riccardo Magi, ha duramente attaccato la maggioranza, sostenendo che questi “non potendo fare l’emendamento Musk per cacciare i giudici che non obbediscono, continuano ad intervenire compulsivamente e in modo isterico sulla normativa che disciplina il trattenimento delle persone che fanno richiesta di asilo“, al fine di “mascherare il fallimento dell’esperimento albanese“.
Magi avrebbe citato Musk nel suo commento, facendo riferimento alle dichiarazioni del magnate sudafricano che ieri ha commentato un post su X, riguardante la decisione dei magistrati sul ritorno in Italia dei sette migranti, scrivendo: “Questi giudici devono andarsene“. Una dichiarazione che oggi avrebbe provocato l’intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che avrebbe ricordato “chiunque, particolarmente se, come annunziato, in procinto di assumere un importante ruolo di governo in un Paese amico e alleato, deve rispettarne la sovranità e non può attribuirsi il compito di impartirle prescrizioni“.
Magi ha inoltre ricordato che le sezioni specializzate dei tribunali sono state create appositamente per occuparsi di questi giudici e per evitare che il carico di lavoro ricadesse sugli altri uffici, per cui “la scelta del governo è dettata unicamente dal tentativo isterico di cambiare giudici sui provvedimenti relativi alla detenzione in Albania“. Sulla questione è intervenuto anche il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, sostenendo che “anche nei Bignami sintetici c’è scritto che il diritto europeo prevale“, per poi aggiungere: “Avverto tutti i membri del Cdm che se anche faranno altri decreti non possono superarlo. Smantellino piuttosto quell’operazione che nasce farlocca all’origine“.
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