A diversi mesi dall’approvazione del decreto Salva-Casa, fortemente voluto dal ministro Matteo Salvini, sembrerebbe che il caos del mercato immobiliare italiano non sia ancora stato sanato. Nei giorni scorsi, infatti, è divenuta virale una notizia piuttosto particolare. Sembrerebbe che a Bologna, città universitaria stracolma di studenti in cerca di un alloggio, sia stato messo in affitto un “grazioso appartamento affacciato sul cortile di un palazzo storico” alla modica cifra di 600 euro.
Nella vicenda sembrerebbe non esserci nulla di particolarmente strano se non fosse che sull’annuncio, pubblicato da una conosciuta agenzia immobiliare, sia specificato che l’appartamento si estenda su appena otto metri quadri, comprensivi di bagno e cucinino. Un giovane avrebbe quindi deciso di visitare l’appartamento, riprendendo la breve visita e mostrando uno spazio angusto in cui l’unica parte realmente vivibile sembra la doccia, posizionata a pochi centimetri dal letto singolo e dai fornelli. Ad aggravare la situazione è poi la scoperta che in realtà l’appartamento sia anche più piccolo del previsto, misurando in realtà appena sei metri quadri.
Salvini: “Chi affitta microspazi sarà punito“
Il vicepremier leghista Matteo Salvini è quindi intervenuto per mettere in chiaro alcuni aspetti, pur non citando direttamente la vicenda bolognese. “Grazie al decreto salva-casa abbiamo tagliato la burocrazia, liberando tanti spazi per ricavare appartamenti di piccole dimensioni ma che non possono scendere sotto i 20 mq” ha infatti dichiarato il ministro, sottolineando quindi l’esistenza di criteri stringenti necessari a rendere abitabili questi spazi.
Il ministro dei Trasporti ha quindi proseguito chiarendo che “situazioni come quelle che emergono dalle cronache di questi giorni sono illegali e al limite del disumano” e che di conseguenza “non rimarranno impunite” perché chi “pensa di poter affittare micro-spazi in barba alle regole e al buonsenso, verrà punito severamente“. Una presa di posizione piuttosto dura a seguito delle critiche ricevute proprio a causa del video dell’appartamento di Bologna.
Da questa storia rimane comunque l’amarezza e la consapevolezza della crisi del mercato immobiliare e del futuro angusto e claustrofobico che potrebbe attendere migliaia di giovani italiani, costretti ad accontentarsi di metrature al limite del vivibile pur di ottenere l’indipendenza e la stabilità economica di cui hanno bisogno.
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