Meloni vola in Polonia, Salvini spinge su alleanze Ue

La premier Giorgia Meloni è pronta a rafforzare l'asse con la Polonia. Tra i temi che affronteranno i due leader oggi: migranti e Ucraina

Redazione
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Non erano sulla stessa lunghezza d’onda venerdì scorso, davanti la Commissione europea. Ma Giorgia Meloni, dopo aver almeno provato a convincere il leader polacco Mateusz Morawiecki, a ritenere valide le conclusioni sui migranti a Bruxelles, si è dimostrata comprensiva, sottolineando di “non essere delusa” dalle irremovibili posizioni prese dalla Polonia (e anche dall’Ungheria). Parole pronunciate in nome di un amicizia e dell’affinità politica che vige tra lei e Morawiecki, che oggi verrà rafforzata nel bilaterale a Varsavia.

Dopo l’incontro, i due leader dell’Ecr, presenzieranno ai lavori del seminario coordinato dal gruppo europarlamentare dei Conservatori e riformisti sul futuro dell’Ue.

Al centro del colloquio: la cooperazione bilaterale (l’interscambio è a 33,6 miliardi di euro nel 2022, +16%), la sicurezza, la difesa e gli svariati temi su cui Italia e Polonia si confrontano costantemente.

Dunque, rientrano tra i temi da affrontare anche l’allargamento dell’Ue ai Balcani occidentali, la riforma istituzionale dell’Unione, il sostegno a Kiev, le sanzioni alla Russia. Ma il focus principale sarà soprattutto sarà soprattutto sui migranti. E ciò concerne quindi la protezione dei confini esterni dell’Unione europea (tema più caldo nella campagna elettorale in autunno fra Morawiecki e Tusk). L’esecutivo di Varsavia contrasta il principio di solidarietà obbligatoria, mettendo sul piatto l’accoglienza assicurata a milioni di rifugiati ucraini. E Morawiecki ha utilizzato anche le terribili immagini del caos in Francia, per promuovere la sua idea diversa di “Europa con confini sicuri”.

La corsa alle europee è iniziata anche in Italia, e il centrodestra non è partito alla grande, tanto che Matteo Salvini va di corsa, e propone di stendere il governo e il centrodestra italiano all’Europa, senza esclusioni, “altrimenti avremo l’ennesima maggioranza con la sinistra, con Macron”. Ma chi è di destra, come può preferire i socialisti?”, si chiede il leader del carroccio.

Di certo il coordinatore di Forza Italia Antonio Tajani ha messo il divieto sugli alleati della Lega sul Fronte nazionale francese di Marine Le Pen e i sovranisti tedeschi di Afd.

Non è passa in sordina il commento di Alessandro Cattaneo di FI: “La differenza vera per la futura maggioranza di governo europea sarà tra chi ha cultura di governo e chi non ce l’ha. Mi viene da sorridere – continua – quando sento che la Lega e Salvini non sono all’altezza di governare in Europa”.

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