Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, è pronta ad affrontare il primo Consiglio europeo della Commissione Von der Leyen bis, con l’obiettivo di dimostrare il nuovo ruolo centrale dell’Italia, che dovrà affrontare dossier e crisi importanti, prime tra tutte quelle legate ai conflitti in Medio Oriente e Ucraina. Il premier ha annunciato la sua intenzione di incontrare il leader di Kiev, Volodymyr Zelensky, alla vigilia del Consiglio, per discutere del futuro del conflitto, sempre nell’ottica del continuo sostegno dell’Italia alla Nazione ucraina.
“Non c’è convenienza per noi a vivere in un mondo sopraffatto dalle armi“, ha infatti sottolineato Meloni, ricordando che il nostro Paese continuerà a svolgere la sua parte nel rispetto delle sanzioni internazionali. Centrale anche l’argomento della guerra in Medio Oriente, su cui il Presidente del Consiglio continua a non nutrire dubbi: “Serve una pace giusta, che passa solamente attraverso la soluzione dei due Stati“. Il fine da perseguire, dunque, è quello di una soluzione che sia strutturale e definitiva, per evitare che tra alcuni anni in Palestina possano verificarsi episodi simili a quelli odierni.
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Il premier ha poi affrontato la delicata questione siriana, legata alla caduta del governo di Basher al-Assad e alla presa di potere del gruppo jihadista filo-turco Tahrir al-Sham. “L’Italia, l’unica tra le nazioni del G7 ad avere un’ambasciata aperta a Damasco, è pronta a interloquire con la nuova leadership siriana“, ha dichiarato Meloni, sottolineando come la caduta del regime di Assad possa essere considerata una “buona notizia” e come allo stesso tempo rimanga la preoccupazione per il futuro a cui la Nazione islamica sta andando incontro.
Meloni: “Con Fitto vicepresidente coordineremo settori strategici“
Nell’intervento del premier alla Camera, in vista del Consiglio europeo, non sono mancati i riferimenti al nuovo ruolo di Raffaele Fitto, eletto vicepresidente esecutivo della Commissione Ue. Meloni si è nuovamente detta soddisfatta di un’elezione che può essere considerata un successo tutto italiano, che nel tempo si rivelerà “non solo un titolo onorifico, ma uno strumento concreto che ci permetterà di supervisionare e coordinare settori strategici“, quali l’agricoltura, la pesca, l’economia del mare e l’housing sociale.
L’Italia avrà dunque la possibilità di dimostrare le sue capacità, alla luce di un cambiamento radicale che l’ha portata da una situazione di isolamento a livello Ue a una di centralità. “Il nostro Paese è sempre più protagonista in Ue“, ha infatti sostenuto il premier, per poi ricordare come questa condizione sia dettata principalmente dalla condizione di stabilità del governo italiano. Meloni, però, non nasconde che parte di questo successo sia dovuta anche alle turbolenze politiche che altri Paesi europei stanno affrontando.
Il riferimento è ovviamente alle situazioni di Francia e Germania, che si trovano a dover fare i conti con una instabilità senza precedenti. Meloni ha infatti dichiarato che al momento il nostro Paese ha in mano “una carta preziosa” che dovrà però saper sfruttare. Anche in questo senso si rivelerà fondamentale l’apporto del vicepresidente Raffaele Fitto, che “è un politico di valore stimato in Italia e in Europa“.
Meloni: “Piano Mattei è iniziativa a livello europeo“
Nel corso del suo intervento, Meloni non ha potuto trascurare la questione legata all’immigrazione. Quest’ultimo sarà infatti uno dei dossier centrali della Commissione Ue, che dovrà comprendere in che modo gestire un’emergenza che non riguarda più solamente i Paesi di primo approdo. In questo senso, il premier ha ricordato che il Piano Mattei non è solamente un’iniziativa italiana, in quanto riguarda interessi che sono anche europei. “Occorre continuare in questa direzione“, ha infatti dichiarato il Presidente del Consiglio, ricordando i dati positivi legati all’immigrazione irregolare, che nell’ultimo anno è calata di circa il 60%,
“Consideriamo improcrastinabile una revisione della politica dei rimpatri“, ha tuonato poi Meloni, ricordando come il ruolo dell’Italia sarà fondamentale all’interno di questo dossier. “Andremo avanti con i centri in Albania“, ha poi aggiunto il premier, allineandosi alle sue dichiarazioni di domenica scorsa, in occasione della Festa di Atreju. In questo senso, il premier ha ricordato come sia “importante anticipare il più possibile quanto previsto dal nuovo Patto di immigrazione e asilo“, anche per evitare situazioni come quelle che si sono verificate negli scorsi mesi.
Il riferimento è alle disquisizioni sulla definizione di Paese sicuro, che ha scatenato “provvedimenti giudiziari dal sapore ideologico“, che potrebbero di fatti compromettere le politiche di rimpatrio dei Paesi membri. Una situazione che Meloni ha definito “preoccupante e inaccettabile” e su cui è quindi sempre più urgente intervenire.
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