Meloni verso il sovranismo europeo: l’accordo con Sunak e Rama contro scafisti

Meloni ha incontrato i due leader per trattare di immigrazione. L'accordo è raggiunto e ora servono nuovi centri di accoglienza extra-europei

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La kermesse della destra italiana prosegue all’ombra di Castel Sant’Angelo, con ospiti che si susseguono, bilanci sull’anno passato e l’orgoglio di Giorgia Meloni. Ieri l’ospite d’onore è stato Elon Musk, che si è presentato munito di un accessorio di tutto rispetto: uno dei suoi figli piccoli, mostrato come simbolo della fertilità e della prosperità degli Usa che dovrebbe essere importata anche in Italia. Nel frattempo nei dietro le quinte, nascosto tra pilastri e cartelli, si aggira Andrea Giambruno, ex compagno della premier, finalmente tornato allo scoperto dopo lo scandalo di Striscia la notizia.

Sunak
Sunak

Insomma, Atreju sta regalando gioie sia alla maggioranza ed all’opposizione, che continua a commentare indignata ciò che accade ormai da giorni nella riunione. Ieri, sotto le luci dei riflettori c’erano anche due leader europei fondamentali per Giorgia Meloni: Edi Rama e Rishi Sunak, rispettivamente premier dell’Albania e primo ministro britannico. Un vertice tra i tre, fortemente voluto dal premier italiano, per risolvere alcune questioni spinose, prima tra tutte l’immigrazione illegale verso l’Europa. Un tentativo che, come spiega Sunak stesso, ha l’obiettivo di rendereil sovranismo nazionale italiano un sovranismo europeo“.

Meloni ed il patto con Albania e Regno Unito

I due leader, entrambi a capo di Paesi che formalmente non fanno parte dell’Unione Europea, sono stati ospitati sia sui vari palchi di Atreju, sia tra le mura di Palazzo Chigi. I vari confronti con Giorgia Meloni hanno portato al risultato sperato: “un patto per regolare i flussi migratori illegali verso l’Europa. Un’estensione di ciò che già era stato pattuito con l’Albania e che dimostra le mire del governo Meloni in vista del problema immigrazione.

Edi Rama, Giorgia Meloni, Rishi Sunak
Edi Rama, Giorgia Meloni, Rishi Sunak

Un’accordo che accompagna la nuova stretta di mano tra Meloni e Sunak, che però sembrerebbe quasi passare inosservata: “Una collaborazione tra Italia, Regno Unito e Albania per contrastare i trafficanti di esseri umani“. In questo modo uno dei punti del memorandum firmato a Londra lo scorso 7 aprile, ovvero il cofinanziamento del primo progetto italo-britannico di rimpatri assistiti nei Paesi di origini, a favore dei profughi bloccati in Tunisia.

Due patti che sembrano nascondere dietro ad un dito il reale scopo di questo vertice, ovvero l’individuazione di nuovi centri in cui collocare i migranti. Giovanbattista Fazzolari, sottosegretario alla Presidenza, sottolinea come “Tirana non è l’unica strada. Cerchiamo di mettere hotspot fuori dall’Ue: se aiutiamo i Paesi del Nord Africa questi diventano più collaborativi“, portando alla luce un piano più complesso di creazione di centri di accoglienza in varie parti d’Europa.

edi rama
Edi Rama

Nel frattempo l’attesa per la scelta della Corte Costituzionale albanese in materia di centri d’accoglienza, preoccupa sempre di più Meloni. Edi Rama è invece fiducioso: “La Corte sta facendo il suo lavoro, ma nel patto non c’è nulla di incostituzionale“.

Sunak “innamorato” di Giorgia Meloni

Dopo il vertice di grande successo tra Meloni e Sunak, il The Guardian si lancia in una descrizione originale di ciò che è effettivamente accaduto tra i vialetti di Atreju. Un “innamoramento” tra i due leader che li avrebbe portati a scoprire i numerosi punti in comune che caratterizzano le loro leadership.

Sunak è amico dell’Italia e mio personale” dice Giorgia Meloni dal palco, mentre viene applaudita e celebrata dai cori dei suoi colleghi e Sunak la paragona a Margaret Tatcher che “non si è mai tirata indietro anche quando la lotta era dura“. Insomma, i due vanno più che d’accordo e alla loro nuovissima storia d’amore assiste estasiato anche Edi Rama, che dal palco di Atreju ha dato spettacolo.

Prima un’invettiva contro l’Ue che punisce l’Albania, per la decisione della costruzione dei centri accoglienza migranti, secondo lui solo per una questione di pregiudizi e stereotipi “perché è l’Albania“. Un’accusa fantasiosa, che è seguita da una spiegazione altrettanto poco credibile: “I francesi i migranti non li vorrebbero, gli albanesi li accettano e il problema sono gli albanesi?”. Ad Atreju tutti gioiscono, alla fine dei conti non si può contraddire uno dei più potenti alleati del proprio leader. Purtroppo, però, subito dopo Rama compie una gaffe, portando in ballo la sua amicizia con Soros: “Il diavolo non è mai così nero come lo si dipinge e Giorgia ne è la prova“, ma stavolta nessuno applaude.

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