Meloni avverte il Senato: “La libertà ha un costo, non credete a chi dice che è tutto gratis”

Il premier ha parlato in Aula degli obiettivi programmatici da seguire nel prossimo Consiglio europeo. Al primo posto il conflitto in Ucraina, a cui l'Italia continuerà a dare sostegno, seguito dalla complessa situazione in Medio Oriente e nel Mar Rosso

Redazione
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La Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha presentato in Aula al Senato le Comunicazioni in vista del Consiglio Europeo previsto per il 21 e 22 marzo, trattando i temi che verranno affrontati nella due giorni a Bruxelles. Il premier è stato accolto dal Presidente del Senato Ignazio La Russa e alla presenza degli alti vertici dello Stato ha chiarito i punti programmatici che saranno poi affrontati nel Consiglio. I temi sono molteplici ma Meloni ha sottolineato che “una parte molto significativa verterà sui grandi temi della politica internazionale“, in particolare “l’invasione russa“.

Ribadiremo il nostro sostegno all’Ucraina” ha sostenuto il Presidente del Consiglio per poi ribadire: “Ho voluto riaffermare il sostegno all’Ucraina convocando il G7 da Kiev, nell’anniversario dell’aggressione russa e dell’eroica resistenza ucraina“. Per quanto riguarda le dichiarazioni di Macron sulla possibilità dell’invio delle truppe Nato sul territorio Ucraino, il premier Meloni si è mostrata convinta: “La nostra posizione non è favorevole a questa ipotesi foriera di un’escalation pericolosa da evitare a ogni costo“.

Meloni si è dunque allineata sulle posizioni del ministro degli Esteri Antonio Tajani, che dal primo momento ha negato la partecipazione dell’esercito italiano in uno scontro diretto con la Russia. Dal Presidente del Consiglio è poi pervenuta una dura condanna nei confronti delle elezioni tenutesi sul territorio Ucraino, definite una “farsa“.

Meloni: “Impossibile sedersi al tavolo delle trattative con Mosca

Come ci si può sedere al tavolo delle trattative con chi non ha mai rispettato gli accordi?” ha dichiarato Giorgia Meloni in Aula al Senato, ribadendo poi che la cooperazione con Kiev non riguarda “l’impegno a fornire armi, ma un’intesa riguardante un’operazione a 360 gradi, compresa la ricostruzione, l’assistenza umanitaria e una rafforzata collaborazione politica e di sicurezza, come è naturale che avvenga con uno Stato che ha avviato il processo di ingresso nell’Unione europea“.

Un ostacolo fondamentale a qualsiasi possibile negoziato sta nel fatto che la Russia, fin qui, ha sistematicamente violato gli accordi sottoscritti e il diritto internazionale” ha ribadito nuovamente il premier, evidenziando come “dopo la dissoluzione dell’Unione sovietica, con il Memorandum di Budapest del 1994, Kiev ha consegnato a Mosca le numerose testate atomiche in suo possesso in cambio del rispetto dell’inviolabilità dei confini ucraini. A nessuno sfugge che una potenza atomica non sarebbe stata invasa dai russi nel 2014 e poi di nuovo nel 2022, come invece è accaduto in violazione di quel Memorandum“.

Agricoltori, Giorgia Meloni
Giorgia Meloni

Il premier si è poi rivolto a coloro che hanno contestato l’accordo decennale con l’Ucraina sostenendo che “il nostro impegno è mirato a condizioni per una pace giusta“, per poi definirsi stupita che “chi si riempie la bocca con la parola ‘pace’ pace abbia contestato l’accordo sulla cooperazione con l’Ucraina“, proprio perché dal suo punto di vista tale accordo “riguarda più la pace che non il conflitto“. La Presidente del Consiglio ha poi aggiunto: “Gli impegni internazionali di sicurezza in favore dell’Ucraina sono il prerequisito indispensabile a qualunque accordo di pace tra Ucraina e Russia“.

Meloni: “Necessaria posizione autorevole sul conflitto in Medio Oriente

Il premier ha poi dedicato parte del suo discorso al conflitto in Medio Oriente. “Non possiamo dimenticare chi è stato a scatenare questo conflitto. È stato Hamas“, ha dichiarato Giorgia Meloni dichiarando che lavorerà affinché il Conflitto Europeo assuma una “posizione autorevole” sul conflitto tra Israele e Hamas finalizzata alla risoluzione della guerra. La Presidente del consiglio ha inoltre condannato coloro che ancora mostrano “reticenze“, sostenendo che si tratta di sintomi di un “antisemitismo dilagante“.

Il premier Meloni ha poi ricordato come “non si possa restare insensibili di fronte a vittime civili“, confermando che l’Italia continuerà a mostrare “appoggio agli sforzi di mediazione per un prolungato cessate il fuoco“. Inoltre, il premier ha sottolineato che il nostro Paese “ribadisce la contrarietà a un’azione militare di terra da parte di Israele a Rafah che potrebbe avere conseguenze ancora più catastrofiche sui civili ammassati in quell’area“. Segnali positivi dal cambio di leadership nell’Autorità Nazionale Palestinese (Anp) che potrebbe, secondo le parole del Presidente, “rilanciare la prospettiva dei due Stati“.

Meloni: “Gratitudine alla Marina e all’equipaggio della nave Duilio

La vicenda del Mar Rosso serve per discutere di politica di sicurezza che sia a livello delle nostre ambizioni. Ci sarà un dibattito al Consiglio sull’urgente e delicato tema della sicurezza e della difesa europea e l’Italia è pronta a fare la sua parte nella strategia dell’industria della difesa“, ha dichiarato Giorgia Meloni, discutendo della missione Aspides e dei successi che quest’ultima sembra garantire.

La nostra preoccupazione va a quanto sta accedendo nel Mar Rosso. La mia sincera gratitudine va alla Marina e all’equipaggio della nave Duilio che si trova nelle acque prospicenti il Mar Rosso. La nave ha dovuto neutralizzare più di un attacco di droni, lo ha fatto con prontezza ed efficacia. È per questo che è stato affidato all’Italia il comando dell’operazione Aspides” ha infatti dichiarato il premier, sottolineando come “le minacce e le operazioni degli Houthi facciano parte di un disegno più vasto che vede purtroppo l’Iran impegnato in prima linea nel sostenere non soltanto gli Houthi ma anche Hamas e Hezbollah, nonché a rifornire di droni le operazioni russe in Ucraina“.

Un discorso che ha poi permesso al premier di parlare dei nuovi piani di difesa Ue, sostenendo la necessità di un apporto di pari peso da parte delle “due colonne della Nato, Europa e Usa“. “La libertà ha un costo, la sovranità ha un costo” ha poi affermato Giorgia Meloni, concludendo: “Non credete a chi vi dice che tutto è gratuito“.

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