Si valuta una sospensione di 15 giorni per il ragazzo che dalla tribuna dell’aula del Senato compiuto un gesto sconcertante, mimando con la mano il gesto di una pistola (p38) e puntandola simbolicamente verso il Premier Giorgia Meloni. L’incidente è avvenuto proprio dopo che il presidente del Senato, Ignazio La Russa, aveva salutato gli allievi del liceo Righi di Roma, presenti in tribuna.
Le reazioni sconcertate al gesto della p38
La reazione dell’aula non si è fatta attendere. Il gesto del ragazzo è stato interrotto prontamente dall’intervento deciso di una docente presente nella sala, ma l’impatto del gesto è stato comunque significativo, lasciando attoniti i presenti e generando un’onda di indignazione diffusa. Il presidente del Consiglio ha commentato l’accaduto, esprimendo sia il suo rammarico che la sua sorpresa per un gesto così inopportuno, soprattutto considerando che è avvenuto lo stesso giorno in cui ricorreva l’anniversario dell’omicidio di Marco Biagi, figura simbolo della politica italiana uccisa nel 2002 dalle Brigate Rosse.
Le reazioni politiche non si sono fatte attendere. Lucio Malan, capogruppo di Fratelli d’Italia al Senato, ha definito il gesto “senza precedenti” e ha auspicato che siano presi provvedimenti adeguati da parte delle autorità scolastiche. Le dichiarazioni della preside del liceo Righi, Cinzia Giacomobono, confermano questo intento: ha annunciato che verrà assunto un provvedimento disciplinare nei confronti del ragazzo e ha espresso pubblicamente le scuse dell’istituto per quanto accaduto, sottolineando che si è trattato di un episodio inaspettato e deplorevole.
Anche il questore anziano Gaetano Nastri ha preso posizione sull’accaduto, definendo il gesto del ragazzo “inappropriato” e stigmatizzandolo come un comportamento da condannare. In serata, il liceo ha inviato una lettera di scuse al presidente del Senato, a Giorgia Meloni e al questore anziano Gaetano Nastri, riconoscendo la gravità dell’episodio e assumendosi la responsabilità dell’accaduto.
La risposta del ragazzo
Durante la sessione parlamentare successiva, Ignazio La Russa ha reso noto l’incidente ai presenti, esprimendo il suo disappunto per un gesto così poco elegante e sottolineando l’importanza di condannarlo fermamente. Le reazioni politiche sono state unanime nella condanna del gesto, con esponenti di diverse fazioni politiche che hanno espresso preoccupazione per il clima di tensione e odio che sembra aleggiare in alcune realtà scolastiche e piazze, secondo loro, alimentate da posizioni estremiste.
Durante un’intervista riportata dal Corriere della Sera, Giacomobono ha affermato di aver parlato col ragazzo e i suoi genitori, affermando che probabilmente non ha ancora sviluppato quella consapevolezza critica che gli permetterebbe di capire la gravità del suo gesto, mentre il padre del ragazzo è sembrato costernato dalla vicenda. L’autore del gesto ha poi risposto minimizzando l’accaduto: “Ho solo ripetuto un atto critico che fu di Autonomia Operaia”.
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