I rapporti con Elon Musk, le trattative con Ursula Von der Leyen, l’elezione di Raffaele Fitto a vicepresidente esecutivo Ue, la stabilità dell’esecutivo italiano e l’economia che sembrerebbe man mano accelerare, sono i motivi che avrebbero portato la testata internazionale “Politico” ad eleggere il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, come “la persona più potente d’Europa“. Un’incoronazione senza precedenti per la leader di FdI che, in poco più di due anni di governo, si è fatta strada in una situazione politica, interna ed estera, che per una serie di fortunati eventi le ha permesso di salire ai vertici del potere.
Le crisi di Francia e Germania, entrambe con governi in bilico, hanno infatti lasciato nell’Ue uno spazio vuoto sconfinato di cui l’Italia sembrerebbe aver saputo approfittare, riuscendo a scalare, gradino dopo gradino, la piramide della politica Ue, divenendo un Paese che da “ostracizzato” si è trasformato in un punto di riferimento anche per le Nazioni d’oltreoceano. “Chi chiami se vuoi parlare con l’Europa? Se sei Elon Musk, l’uomo più ricco del mondo e consigliere chiave del presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump, il numero da chiamare è quello di Giorgia Meloni“, sostiene infatti Politico, sottolineando gli stretti rapporti che il premier sarebbe riuscita a stringere con l’uomo più ricco del mondo.
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Rapporti che, però, preoccuperebbero le opposizioni italiane, che si chiedono fino a che punto sia lecito continuare a costruire progetti con un uomo che fino al 20 gennaio 2025 sarà solamente un privato cittadino Usa, con discreti rapporti imprenditoriali con il governo Usa. La stessa frammentazione del centrosinistra, non ancora riuscito a costruire un fronte unito che possa fronteggiare l’avanzata del centrodestra, avrebbe favorito l’aumento del potere del Presidente del Consiglio, che per il momento, non sembrerebbe avere eguali all’interno della nostra Nazione.
Giorgia Meloni sotto la lente di Politico
La testata internazionale ha quindi tentato di ricostruire il quadro che ha permesso a Giorgia Meloni di divenire, da figura considerata “pazza ultranazionalista” a uno dei punti di riferimento per Bruxelles e Washington, il tutto in poco meno di un decennio. Il premier, quindi, oggi rappresenta “uno dei governi più stabili mai esistiti nell’Italia del dopoguerra“, secondo Politico, che ha poi ricordato come Meloni sia salita al potere nel 2022 lasciando dietro di sé “la sua retorica anti-Ue” e cercando di limitare il più possibile gli scontri con Palazzo Berlaymont.
Una vera e propria sorpresa per i suoi alleati, che “non avrebbero visto arrivare” lo strapotere della leader italiana, che è diventata inoltre “una delle sostenitrici più convinte dell’Ucraina“. Tra i grandi successi del premier, poi, Politico ricorda la strenua lotta sull’immigrazione irregolare, che avrebbe in qualche modo anche influenza l’Unione europea, portando Meloni a dare inizio ad una proficua “collaborazione con Ursula Von der Leyen” e alla firma di “accordi storici con Tunisia, Mauritania ed Egitto“.
Ciò che si chiede Politico, in conclusione della sua analisi, è quali saranno i prossimi passi del premier. Dopo il Protocollo Italia-Albania e la collaborazione con figure di spicco come Elon Musk e, per ora marginalmente, con Donald Trump, la domanda che sorgerebbe spontanea è: “Se finora Meloni ha usato la sua influenza principalmente in Italia, inizierà a esibire i muscoli a livello internazionale e continuerà a giocare bene con istituzioni come l’Ue e la Nato oppure tornerà alle sue radici di destra e sfiderà lo status quo?“.
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