Da Palazzo Chigi non fanno altro che arrivare nuove magagne per la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. La pausa estiva sarà stata rigenerante ma forse non abbastanza per affrontare tutte le irritazioni di questo ultimo periodo. Primo tra tutti il caso Sangiuliano-Boccia, che sembra prendere una piega ancora più imbarazzante rispetto al caso della ministra del Turismo, Daniela Santanchè. Poi subentra la questione dei vertici del Servizio pubblico.
Meloni e Sangiuliano: lo snodo della questione
La consulenza fantasma, che vede protagonisti il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano e l’influencer nonché presidente dell’associazione fashion Milano moda, Maria Rosaria Boccia, ha sollevato non poche polemiche. La donna è stata infatti nominata consulente per i Grandi Eventi, ma dal Dicastero tutto è stato smentito. L’opposizione non si è fatta sfuggire l’occasione per banchettare sul caso, visto anche il rapporto intimo tra i due, facendo appello a delle inchieste parlamentari.
La vicenda ha creato non poco imbarazzo e irritazioni a Palazzo Chigi, ma Sangiuliano può ancora contare sull’appoggio della Meloni. Ieri sera su Rete4, ospite alla trasmissione “4 di Sera” ha affermato: “Ho parlato con il ministro per le questioni che interessano il profilo del governo, e mi dice che effettivamente lui aveva valutato la possibilità di dare a Boccia un incarico di collaborazione non retribuito, poi ha fatto una scelta diversa, ha deciso di non dare quell’incarico di collaborazione per chiarire alcune questioni“.
La premier ha riferito che Sangiuliano le avrebbe garantito che la donna non avrebbe mai avuto accesso ai documenti riservati ai tecnici di governo, in particolar modo quello riferito al G7. “Nessun euro degli italiani e dei soldi pubblici è stato speso per questa persona“, chiarisce Meloni. Poi, la stoccata all’opposizione: “Il gossip lo lascio ad altri perché non ritengo di doverlo commentare io“, ha concluso la premier.
Meloni e Rai: il vertice del Servizio pubblico
Sono ore fondamentali per la Meloni che è impegnata a cercare una soluzione concreta al rebus del vertice Rai. Il sindacato Usigrai accusa: “Il mercato sulle nomine paralizza la Rai“. Il problema principale è l’opposizione, i cui voti servono per raggiungere la maggioranza qualificata in commissione di Vigilanza. Nel centrosinistra il Partito democratico è in pole position e si è messo di traverso a Simona Agnes di FI, per la presidenza.
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