Meloni: Mes? “L’Italia non accede, lo firmo col sangue”

Martina Onorati
3 Min di lettura

La premier in studio da Vespa: parla delle ‘bugie’ sul reddito di cittadinanza, del tema pos e migranti

Il Mes? “L’Italia non accede finché conto qualcosa, lo posso firmare col sangue”. assicura la premier Giorgia Meloni, ospite dello storico talk show di Bruno Vespa ‘Porta a Porta’. La ratifica della riforma del Mes “non è un grande tema, ne discuterà il Parlamento. Se siamo gli unici che non approvano la riforma blocchiamo gli altri”, sottolinea Meloni durante la sua prima intervista televisiva. “In ogni caso – assicura – l’Italia non aderirà al meccanismo europeo di stabilità”.

meloni a porta porta Il Difforme
Meloni ospite a ‘Porta a Porta’ di Bruno Vespa

Sul reddito di cittadinanza “tante bugie”

Secondo la premier, sul reddito di cittadinanza “sono state dette molte bugie: lasciamo la massima tutela a tutti coloro che non possono lavorare, agli over 60 e a chi è senza reddito e ha minori a carico”, dice. “Sono convinta che uno Stato giusto non mette sullo stesso piano dell’assistenzialismo chi può lavorare e chi non può”, aggiunge Meloni.

Riformeremo tutta la materia del reddito di cittadinanza. Vi pare normale che non ci sia il vincolo, per i percettori, di risiedere sul territorio nazionale?”, chiede.

Pos: “Ingiusto imporre pagamenti con importi molto bassi”

E sul tema dei pagamenti con il pos, la premier è certa del fatto che “non sia giusto imporre agli esercenti di accettare pagamenti per importi molto, molto bassi”.

“Abbiamo fatto un emendamento perché ci sia una moral suasion sugli attori di questa vicenda, affinché si mettano d’accordo per azzerare le commissioni al di sotto di determinati importi. Se questo non accadrà, posso considerare quelle commissioni un extra-gettito e utilizzarle per aiutare gli esercenti”, aggiunge.

Mai confondere “profughi” coi “migranti”

“In questi anni abbiamo confuso due materie che non c’entravano nulla l’una con l’altra, il tema dei profughi e quello dell’immigrazione. Abbiamo penalizzato chi voleva rispettare le regole e voleva lavorare qui. Quelli che accogliamo noi sono, molto più banalmente, quelli che hanno i soldi da dare agli scafisti. Non credo che questo sia un modo intelligente di gestire il tema dei profughi e dell’immigrazione”, afferma. “Le partenze vanno fermate, bisogna difendere i confini esterni della Ue”, rimarca Meloni. “Dobbiamo europeizzare quello che ha fatto la Spagna – suggerisce la Meloni – che ha aperto i Consolati in Africa per vagliare le richieste d’asilo”.

Gli auguri all’Ucraina

Quando andrò a Kiev? “Vorrei fare questo viaggio nei primi mesi del prossimo anno”, dice il presidente del Consiglio. “Devo sentire Zelensky, i nostri uffici diplomatici sono in contatto per sentirci prima di Natale. Voglio fare gli auguri al popolo ucraino, particolarmente in questo momento: questo è il periodo in cui tutte le culture del mondo celebrano la luce, e loro vivono al buio”, conclude.

© Riproduzione riservata

Condividi questo Articolo