Settembre è giunto e con esso sono tornati sul tavolo di Giorgia Meloni i dossier più spinosi che l’estate aveva permesso di mettere da parte. Il caldo estivo, però, sembrerebbe non aver sciolto i nodi più stretti che la maggioranza deve provare a sbrogliare, compresi quelli della manovra finanziaria, delle nomine Rai e delle elezioni regionali in Liguria. Il vertice tra leader della maggioranza avvenuto ieri avrebbe dovuto concentrarsi proprio su tali questioni, eppure l’urgenza della manovra sembrerebbe aver spazzato via gli altri due argomenti.
Nessun certezza sul Cda della Rai e ancora troppi dubbi sul candidato da presentare in Liguria. Il premier Meloni vorrebbe chiudere le due questioni al più presto, per poter concentrare l’autunno su questioni più fresche e soprattutto meno complesse. Le posizioni di Forza Italia e Lega, però, non sembrerebbero aiutare il Presidente del Consiglio. La maggioranza è compatta e il governo è solido, hanno sostenuto più volte Antonio Tajani e Matteo Salvini, eppure nella privacy di Palazzo Chigi, spesso i tre faticano a trovare una quadra.
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Così i due dossier in lavorazione rimangono ancora aperti, nella speranza che i tre partiti riescano ad accordarsi e porre fine al temporeggiare. Le conseguenze dei dissidi della maggioranza sembrerebbero ripercuotersi anche sulle scelte del ministro del Tesoro Giancarlo Giorgetti, alle prese con una manovra complessa che deve rispettare i rigidi dettami dell’Ue e allo stesso tempo non trasformarsi in una legge di Bilancio che sia “lacrime e sangue“. Se l’estate sta lasciando finalmente il nostro Paese, sembrerebbe che il caldo non si ancora pronto a lasciare la politica italiana, alle prese con decisioni più faticose del previsto.
Le nomine Rai, la spina nel fianco di Meloni
Nelle due ore di riunione in cui hanno partecipato Giorgia Meloni, Antonio Tajani, Matteo Salvini, Maurizio Lupi e Giancarlo Giorgetti, sembrerebbe che la questione delle nomine Rai, seppur non all’ordine del giorno, sia stata affrontata. Secondo fonti vicine ai leader, sembrerebbe che l’ipotesi più accreditata sia quella di uno slittamento del voto di Camera e Senato sul Consiglio di amministrazione della tv pubblica.
La scelta, quindi, potrebbe giungere a fine mese, ipoteticamente il prossimo 26 settembre. Sembrerebbe infatti che i partiti, di maggioranza e opposizione, non abbiano ancora trovato un accordo che possa permettere una votazione senza ostacoli. Il centrosinistra, infatti, vorrebbe sostituire la candidata per la presidenza Simona Agnes, in quota FI, con un nome di garanzia. Sono state ipotizzate personalità come quelle di Gianni Minoli, Ferruccio De Bortoli, Walter Veltroni e Milena Gabanelli.
Ovviamente, il partito di Antonio Tajani non sarebbe disposto a cedere a questa richiesta e Meloni starebbe tentando di mediare per ottenere una risoluzione. Sembrerebbe che il premier abbia proposto alle opposizioni di accettare il nome di Agnes e quello di Giampaolo Rossi come amministratore delegato, in cambio dell’inclusione delle loro proposte nella prossima riforma della governance Rai.
Nel caso in cui, invece, FI cedesse allora Pd e M5S avrebbero la possibilità di ottenere un nome alla presidenza del Consiglio Rai e così rinunciare individualmente alla proposta di un nome per il Consiglio di amministrazione.
Il candidato del centrodestra in Liguria
Le elezioni regionali in Liguria si avvicinano e il centrodestra è ancora incerto sul nome da presentare in contrapposizione al candidato del centrosinistra Andrea Orlando. La possibilità di perdere la Regione mette in dubbio la maggioranza, che vuole essere certa di scegliere una personalità che abbia le carte in regola per mantenere la Liguria sotto l’egida del centrodestra. Secondo diverse fonti, sarebbero necessari ancora diversi giorni prima che la maggioranza giunga ad una decisione definitiva.
Per il momento si starebbe discutendo su Edoardo Rixi, viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e fedelissimo di Matteo Salvini. Questo, però, si sarebbe definito “indisponibile” quando mesi fa il centrodestra ipotizzò il suo nome. Meloni però non vorrebbe rinunciare alla possibilità e sembrerebbe che lo stesso Rixi abbia aperto uno spiraglio di speranza. “Nel centrodestra siamo una squadra e se me lo chiede la premier mi candido” avrebbe infatti dichiarato il viceministro, riaprendo le possibilità sulla sua candidatura.
La Lega sarebbe ovviamente favorevole alla decisione, ma sembrerebbe che le mire del governo siano quelle di non presentare Rixi come candidato del Carroccio ma come nome scelto dalla stessa Presidente del Consiglio.
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