Giorgia Meloni si prepara ad affrontare un gennaio che dal punto di vista della politica estera appare stracolmo di opportunità, tutte cariche di significato e in alcuni casi anche piuttosto divisive. In prima posizione, la possibilità di un viaggio ad Abu Dhabi, non ancora ufficializzato, che potrebbe servire a rinforzare i legami tra l’Italia e gli Emirati Arabi Uniti, a soli 10 mesi di distanza dall’ultima presenza del premier nel Paese arabo. Lo scorso marzo, infatti, Meloni aveva incontrato i capi di Stato del Paese ed aveva annunciato “un nuovo, solido capitolo nei rapporti tra l’Italia e gli EAU“.
Questa seconda tappa, quindi, potrebbe fungere da consolidamento di questi rapporti, che erano apparsi piuttosto interessanti anche nel corso dello scorso G20 a Rio de Janeiro. In quell’occasione il premier ha incontrato il principe ereditario dell’Emirato di Abu Dhabi, Sheikh Khaled bin Mohamed bin Zayed Al Nahyan, per trattare del rafforzamento della cooperazione sugli investimenti. Gli eventi più fruttuosi di questo mese, però, riguardano da vicino il rapporto tra l’Italia e gli Stati Uniti.
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Il prossimo 11 gennaio, infatti, Joe Biden e sua moglie Jill voleranno a Roma, a soli 9 giorni dalla fine del mandato presidenziale, per incontrare Papa Francesco, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e il Presidente del Consiglio. La location dell‘incontro con Giorgia Meloni sarà Villa Doria Pamphili, dove i due leader avranno l’occasione di discutere delle possibilità che gli investimenti e le partnership dei sue Paesi potrebbero garantire. Il tutto, però, in vista dell’arrivo alla Casa Bianca del 47esimo presidente Usa, Donald Trump.
Meloni e l’invito ufficiale all’insediamento di Trump
Proprio il tycoon potrebbe essere il terzo incontro di Giorgia Meloni in questo mese di gennaio. The Donald, che ha più volte espresso ammirazione per il premier italiano, ha invitato ufficialmente Meloni alla cerimonia di insediamento alla Casa Bianca, che si terrà per l’appunto il prossimo 20 gennaio. Nel caso in cui accettasse, si tratterebbe della prima volta che un leader di governo italiano prenderà parte alla cerimonia.
Proprio l’unicità dell’evento, potrebbe creare qualche grana al Presidente del Consiglio. Donald Trump, come è ormai noto, è un personaggio piuttosto eclettico e, in quanto tale, potrebbe riservare qualche sorpresa all’Unione Europea nel corso del suo mandato. Già in passato, il miliardario ha infatti espresso pareri piuttosto forti nei confronti del Vecchio Continente, giungendo anche a definirlo “un nemico degli Stati Uniti“.
Proprio per questo, una vicinanza troppo esclusiva tra lui e Giorgia Meloni potrebbe non essere vista positivamente da Palazzo Berlaymont, già alla prese con lo studio delle possibili conseguenze dei dazi che Trump ha promesso nei confronti di Cina e Ue. Gli ultimi mesi, però, si sono rivelati un verso e proprio percorso di avvicinamento tra Giorgia Meloni e gli Usa. Prima l’amicizia con Elon Musk, poi l’incontro a Parigi con Trump, in occasione dell’inaugurazione della nuova Notre Dame, hanno disegnato un quadro piuttosto favorevole per l’Italia.
“Meloni sarà il ponte tra Europa e Usa“, è questa la voce che circola nei corridoi della Casa Bianca e dei vertici dell’Ue, eppure questo compito piuttosto arduo potrebbe rivelarsi un’arma a doppio taglio per il Presidente del Consiglio. Meloni, infatti, considerata a capo di uno dei Paesi al momento più stabili dell’Ue, dovrà riuscire a giocare bene le sue carte, per assicurare alla Nazione un futuro certo e sicuro anche nei prossimi mesi, che si annunciano già pieni di sfide.
Fonti di Fratelli d’Italia, però, sottolineano anche l’importanza di accettare l’invito ricevuto direttamente dal magnate e da sua figlia Ivanka. Palazzo Chigi, dunque, continua a riflettere su ogni minima sfaccettatura, non dimenticando di considerare anche le posizioni piuttosto diverse che Trump e Meloni hanno sulla guerra russo-ucraina. Il tempo per decidere, intanto, si avvicina allo scadere e Meloni si trova già di fronte ad una delle scelte più importanti di questo 2025.
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