Dazi, Meloni giovedì a Washington. Von der Leyen: “Iniziative verso Usa sono ben accolte, ma competenza resta a Ue”

Una dei portavoce dell'Ue ha sostenuto che Meloni e Von der Leyen sarebbero rimaste in contatto in vista della visita del premier da Donald Trump e che i colloqui resteranno attivi fino al giorno dell'incontro. In ogni caso, però, la competenza sugli accordi con gli Stati esteri resta una competenza esclusiva della Commissione europea

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Mancano poco meno di quattro giorni al tanto atteso incontro tra Giorgia Meloni e Donald Trump, in cui verranno discussi gli ormai famigerati dazi. Il Presidente del Consiglio ha scelto la strada del silenzio, preferendo prepararsi nella sicurezza di Palazzo Chigi per un vertice che sarà tanto imprevedibile quanto lo è il suo interlocutore. Il Tycoon, proprio oggi, ha infatti dato nuovamente prova della sua volatilità annunciando, tramite il suo Segretario al Commercio, che le esenzioni sull’hi tech prodotto in Cina sono una misura solamente provvisoria.

Un nuovo strappo dopo quello che sembrava un ripensamento, che è servito solamente a creare ancora più incertezza in un momento storico, ed economico, in cui nulla sembra effettivamente stabile ed affidabile. Poco prima, Pechino aveva deciso di chiedere agli Usa di eliminare tutti i dazi fino a questo momento in vigore contro la Cina, seguendo quindi il passo intrapreso con l’hi tech. Una richiesta caduta nel vuoto, a cui invece hanno fatto seguito nuove minacce.

Tra uno o due mesi, infatti, gli Usa potrebbero decidere di dare avvio a tariffe maggiorate sui semiconduttori, di fatto aumentando anche i prezzi di computer, smartphone e altri oggetti di elettronica. Di fronte a un quadro così variegato e imprevedibile, Meloni è consapevole di dover arrivare a Washington pronta e inespugnabile, capace anche di rispondere ai dubbi riguardanti le mosse dell’Ue che andrebbero contro gli interessi degli Stati Uniti.

Dall’Unione europea è quindi giunto un messaggio di rassicurazione ma soprattutto di appoggio alla missione di Meloni. La portavoce della Commissione Ue, Arianna Podestà, ha infatti annunciato che la presidente della Commissione Ue, Ursula Von der Leyen, e il premier italiano sono rimaste “in contatto regolare” in vista della missione di giovedì e continueranno a mantenere questi rapporti. Inoltre, la portavoce ha ricordato come la presidente abbia sempre definito “benvenuto ogni contatto con gli Stati Uniti.

Naturalmente, possiamo tutti ricordare che la competenza per negoziare accordi commerciali spetta all’Ue“, ha comunque sottolineato Podestà, chiarendo che in ogni caso tutte le iniziative di contatto con l’altra sponda dell’Atlantico viene “strettamente collegata“.

Quali sono i dossier che Meloni porterà da Trump?

L’incontro del prossimo giovedì non avrà infatti solamente i dazi come argomento. Si ipotizza che i due leader possano infatti discutere delle complesse situazioni in Ucraina e Medio Oriente e anche delle spese militari in ambito Nato. Proprio quest’ultimo argomento interesserebbe particolarmente il premier. Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha infatti annunciato che presto arriverà la comunicazione ufficiale sul raggiungimento del 2% del Pil.

Un piccolo passo in avanti a cui però potrebbe far seguito la richiesta della Nato di un ulteriore aumento delle spese, come già chiesto da The Donald. Il presidente Usa vorrebbe che l’Ue raggiungesse il 5% per sopperire alla distanza tra le spese statunitensi e quelle europee, ma solamente nel Consiglio di giugno, il segretario generale dell’Alleanza atlantica, Mark Rutte, chiarirà quali saranno i prossimi passi della Nato.

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Maros Sefcovic, commissario per il Commercio Ue

Per il momento, Meloni dovrà gestire un incontro in cui porterà avanti le richieste dell’Italia, mantenendosi però sempre all’interno di una cornice europea. La sua, infatti, non è l’unica visita che vedrà un leader europeo negli Stati Uniti. Tra pochi giorni, il commissario Ue al Commercio Maros Sefcovic volerà a Washington per incontrare il Segretario al Commercio Usa, Howard Lutnick. Le due visite non sono però viste in contrasto, in quanto entrambe collaborerebbero per il raggiungimento di un obiettivo comune.

Von der Leyen e Meloni sarebbero infatti d’accordo sulla creazione di una grande zona di libero scambio tra le due sponde dell’Atlantico. Nessun dazio e commerci più semplici e redditizi, sarebbe questo il progetto delle due leader. Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha però già annunciato che “i negoziati non saranno semplici“, in quanto ognuna delle parti cercherà di tutelare i propri interessi. L’obiettivo, quindi, sarà quello di trovare un compromesso. Lo stesso Giorgetti la prossima settimana volerà negli Usa per incontrare il suo omologo e trattare tecnicamente delle questioni economiche e commerciali tra i due Paesi.

Tra Usa e Cina: qual è il posizionamento dell’Ue

Uno dei dossier più spinosi su cui i nostri leader dovranno confrontarsi riguarda il posizionamento dell’Europa rispetto alla Cina. Sembra ormai chiaro che la strategia dei dazi di Trump sia focalizzata ad indebolire la competitività dei prodotti cinesi e allo stesso tempo aumentare quella dei prodotti americani. Nel mezzo, però, resta il mercato europeo che potrebbe divenire il nuovo destinatario delle merci del Dragone. L’Ue dovrà quindi decidere con che Nazione allearsi e pagarne lo scotto.

Meloni sembrerebbe aver già compiuto la sua scelta, come dimostrano gli ultimi appelli alla Commissione europea per l’eliminazione delle regole del Green Deal, che favorirebbero la diffusione di auto elettriche cinesi nei mercati europei. Dall’altro lato, però, il socialista Pedro Sanchez, primo ministro spagnolo, è pronto per un viaggio a Pechino. Una nuova frammentazione, che dimostrerebbe come l’Unione continui a faticare a trovare una voce unica con cui esprimersi, rallentando i processi decisionali e perdendo potere nelle trattative internazionali.

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