Inverno demografico, Intelligenza artificiale e collaborazione tra governo e sindacati, sono questi gli argomenti principali affrontati dal Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel corso del suo intervento all’Auditorium della conciliazione per l’Assemblea della Cisl. Un incontro che il premier ha sfruttato per ricordare come il sindacato di Luigi Sbarra abbia saputo mettere in atto un confronto senza pregiudizi con l’esecutivo, riuscendo a farsi ascoltare e cercando di interessarsi al bene di lavoratori e non solo di “quella parte che rappresentava o addirittura di una parte politica“.
Una sorta di paragone con ciò che invece è stato perseguito da altri sindacati, con cui il governo non è riuscito a costruire un dialogo o risolvere situazioni che avrebbero creato beneficio al Paese. L’intervento di Meloni è quindi iniziato dopo un lungo applauso dedicato proprio a Sbarra, che il premier ha descritto come “un interlocutore franco, determinato e onesto“.
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Trattando poi nello specifico dei temi cruciali che in questo periodo interessano la vita dei lavoratori italiani, Meloni ha cercato di affrontare alcuni tra gli argomenti principali su cui governo e sindacati si stanno concentrando. Si tratta di problematiche nuove, fino a pochi anni fa sconosciute, ma che in poco tempo sono riuscite a mettere in difficoltà diversi settori, preoccupando l’opinione pubblica e accrescendo il senso di incertezza nelle fasce più giovani della popolazione.
In che modo affrontare la denatalità che continua a crescere e come porre rimedio all’uso scorretto e troppe volte eccessivo delle Intelligenze artificiali? Due problemi totalmente differenti ma che in qualche modo si intrecciano in modi inaspettati. La mancanza di forza lavoro, in determinati ambiti, infatti, potrebbe essere sopperita proprio dall’utilizzo di strumenti tecnologici che sono in grado di imitare l’operato umano, spesso mettendolo in atto più velocemente e soprattutto con costi minori.
Proprio la possibilità, però, che i posti di lavoro diminuiscano a causa di queste scoperte accresce la sensazione di impotenza dei giovani, spesso in situazioni di precarietà economica, che non permettono loro di allargare la famiglia e di contribuire quindi a risolvere il problema della denatalità.
Meloni: “Il lavoro per il governo è assoluta priorità”
Nella consapevolezza di questa serie di fattori, il premier ha voluto mandare un messaggio di speranza e di rassicurazione agli italiani, sottolineando come il lavoro sia uno degli obiettivi principali perseguiti dal suo governo. Il capo del Governo ha infatti ricordato l’ingente mole di assunzioni, di sostegni alle imprese che creano occupazione e alla mitigazione di alcune rigidità dal mercato del lavoro, al fine di accrescere il numero di lavoratori e tutelarli.
“Lo dimostrano i risultati certificati dall’Istat record di occupati, di occupazione femminile, di lavoratori stabili, diminuzione dei contratti precari, tasso di disoccupazione ai minimi dal 2007“, ha dichiarato soddisfatta Meloni, dedicandosi poi ad un ulteriore argomento fondamentale. Il taglio del cuneo fiscale, ovvero la diminuzione delle tassazioni sugli stipendi, è stato riconfermato per il 2025, come promesso e preventivato dall’esecutivo.
“Lo abbiamo fortemente potenziato, lo abbiamo reso strutturale, che era una rivendicazione del sindacato“, ha ricordato il Presidente del Consiglio, sottolineando l’importanza di aver reso strutturale questo provvedimento, al fine di rendere più agevole la vita degli italiani. Ovviamente, però, Meloni ha ricordato che la strada del governo è ancora lunga, che le sfide si moltiplicano e che in questo senso è necessario una collaborazione capillare tra governo, sindacati e lavoratori.
Meloni: “Dobbiamo governare l’IA”
Tra le grandi sfide da affrontare, dunque, rientra quella dell’Intelligenza artificiale, su cui si è concentrato anche un filone di lavori del G7 2024, la cui presidenza era italiana. “Siamo già in ritardo“, ha tuonato Meloni, ricordando come le generazioni attuali si stiano dirigendo verso un mondo in cui i lavoratori rischiano di non essere più necessari e in cui “l’intelletto rischia di essere sostituito con un impatto enorme“.
La domanda è quindi come riuscire a governare questo processo, che al momento sembra senza freni. Meloni ha quindi sottolineato la necessità di creare un mondo del lavoro in cui siano presenti ancora operai e professionisti che “svolgono le loro mansioni in modo diverso“, accompagnandoli verso questa trasformazione attraverso un “programma molto vasto di reskilling e umpskilling“.
Questo stesso processo deve essere però accompagnato da politiche di risposta all’inverno demografico, in quanto questo “ha enormi implicazioni sulla tenuta sociale” e non è un sistema che per l’Italia è sostenibile a lungo termine per l’Italia. “In 20 anni noi abbiamo perso 2,2 milioni di lavoratori under 35 e sono invece raddoppiati i lavoratori over 50“, ha ricordato Meloni, lasciando implicite tutte le conseguenze che questo processo comporterà alle casse dello Stato italiano.
Il Presidente del Consiglio ha poi rivendicato come il suo esecutivo abbia messo al centro dei suoi lavori proprio questi temi, dando alla questione della natalità “l’importanza che merita“, attraverso la creazione di un pacchetto di interventi concreti e promuovendo una nuova e diversa cultura della natalità che faccia passare il messaggio che “un figlio che nasce è sempre un segno in più e mani un segno in meno“.
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