L’elezione di Raffaele Fitto come vicepresidente esecutivo della Commissione Ue ha portato con sé una serie di conseguenze a livello politico che il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha affrontato personalmente, cercando di mantenere l’equilibrio che fino ad ora ha caratterizzato il governo. Fitto era infatti il ministro per gli Affari europei, con delega al Pnrr, alla Coesione e al Sud, ma il suo nuovo ruolo a Bruxelles lo ha costretto alle dimissioni in Italia.
Il premier ha quindi individuato nel fedelissimo Tommaso Foti di Fdi un degno sostituto, a cui però sono stati affidati tutti i ruoli tranne uno. La delega al Sud è infatti rimasta nelle mani del premier, che ha deciso di occuparsi personalmente di una questione delicata come quella legata al Mezzogiorno italiano.
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L’elezione di Tommaso Foti, che ha giurato ieri nelle mani del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha però comportato la liberazione di un’altra importante casella politica, stavolta interna a Fratelli d’Italia. Il neo-ministro, infatti, era fino a domenica scorsa il capogruppo di FdI alla Camera. Un ruolo fondamentale che Giorgia Meloni ha quindi deciso di affidare al viceministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Galeazzo Bignami. Gli equilibri, quindi, sembrerebbero ristabiliti grazie alla nomina di figure appartenenti sempre al partito del premier, che non ha dunque perso potere all’interno del governo.
Ora, il quesito principale riguarda però i due vicepremier, Antonio Tajani e Matteo Salvini, che avrebbero evitato di intervenire sulle decisioni del premier, consapevoli di non avere voce in capitolo. Secondo alcune fonti interne, sembrerebbe che i due non abbiano ancora digerito i malesseri legati ai diversi punti di vista su alcuni argomenti. I vicepremier, ieri mattina, avrebbero partecipato all’assemblea di Alis ma sul palco non si sarebbero neanche rivolti un saluto. Un dettaglio che avrebbe provocato i commenti di alcuni osservatori, ma che sarebbe stato subito smentito da una nota congiunta: “Tajani e Salvini sono arrivati a Roma da Milano in aereo insieme e come sempre si sono salutati e parlati con cordialità“.
Meloni e la nuova decisione sulla delega del Sud
Un altro dettaglio che avrebbe però fatto riflettere i più curiosi ha riguardato la decisione del Presidente del Consiglio sulla delega del Sud. Se inizialmente, infatti, sembrava che le cariche di Fitto non sarebbero state spacchettate, ovvero divise tra più figure, ieri sarebbe giunta la conferma della decisione del premier. La delega che si occupa delle condizioni del Mezzogiorno resta dunque a Palazzo Chigi, sotto il diretto contro del premier.
La Presidenza del Consiglio ha dunque fatto sapere, tramite una nota ufficiale, che il premier “ha avviato sin da subito una ricognizione per rafforzare lo sviluppo del Mezzogiorno, dai programmi in atto e alle proposte ancora da implementare, in particolare su incentivi, infrastrutture e investimenti“, giustificando così la decisione. Sul caso è intervenuto anche lo stesso Foti, tentando di minimizzare e dichiarando che la diversa assegnazione della delega “era già decisa“.
Alcune voci, invece, ritengono che i territori del Sud Italia possano aver appreso con qualche malumore l’assegnazione della delega ad un uomo proveniente dal Nord Italia. Al momento, però, la linea ufficiale è ben diversa e lo stesso premier ha deciso di non commentare la questione.
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