Al Cpac, il Conservative Political Action Conference in corso a Washington, la premier Giorgia Meloni interviene in video collegamento esordendo con il dire che non poteva certo mancare a questa edizione. Tra i temi trattati, il Presidente del Consiglio, la cui presenza era in forse fino all’ultimo dopo lo strappo di Jordan Bardella, ha da subito rimarcato il ruolo dell’Italia nello scenario internazionale. “La propaganda – spiega Meloni – diceva che un governo conservatore avrebbe isolato l’Italia, avrebbe scoreggiato gli investitori, avrebbe soppresso le libertà, ma erano fake“.
Secondo quanto espresso dalla premier, infatti, il Paese italiano “sta meglio“, registrando un’occupazione a livelli record, un’economia che cresce, un flusso degli immigrati che si è ridotto del 60%. “Stiamo facendo aumentare le libertà in tutti quanto gli aspetti della vita del Paese“, ha puntualizzato Meloni nel suo messaggio alla convention, ringraziando i presenti per non aver mai smesso di “lottare anche nei momenti più difficili“, creando una rete globale che “dà voce a milioni di persone che non potevano parlare“.
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La Premier ricorda come la convention dei conservatori abbia capito ancora prima di tanti altri che la “battaglia politica per i valori di noi conservatori” non viene combattuta solo negli Stati Uniti, bensì rappresenta una “battaglia del mondo occidentale“. Infatti, Meloni sottolinea la sua ferma credenza nel mondo occidentale non solo nei confini geografici ma “come civiltà“.
Ponendo poi l’attenzione sulle relazioni tra Italia e Stati Uniti, il Presidente del Consiglio definisce ai presenti alcune circostanze e situazioni che attualmente orbiterebbero intorno al tema. “I nostri avversari – spiega la premier – sperano che Trump si allontani da noi” europei “io lo conosco, è forte e efficace, scommetto che dimostreremo che si sbagliano”. Nonostante, infatti, “qualcuno può vedere l’Europa come distante, lontana, persa“, Meloni rimarca fermamente che non è così.
Anche per questo, il Presidente del Consiglio starebbe lavorando per ridare un ruolo ben definito all’Italia sulla scena internazionale. “A questa incredibile nazione, l’Italia – ha rimarcato la premier – dedico tutta la mia energia“, dove il governo sta lavorando instancabilmente per riformare, modernizzare e rivendicare il “nostro ruolo di leader globale”: “Puntiamo a costruire un’Italia che stupisca ancora una volta il mondo“.
Oltre al senso di appartenenza ai conservatori, Meloni ha ampiamente espresso il suo orgoglio nell’essere europea, andando, tra l’altro, ad apostrofare coloro che “si sono arrabbiati” per le parole a Monaco del Vicepresidente americano JD Vance, dicendo che se “avesse mostrato lo stesso orgoglio quando l’Ue ha perso autonomia strategica legandosi a regimi autocratici o con l’immigrazione massiccia adesso vivremmo in un’Europa più forte“.
Meloni non lascia passare nulla in sordina, ricordando che anche i media mainstream “si sono indignati” per il discorso di Vance a Monaco, nel quale diceva “giustamente, che prima di parlare di sicurezza bisogna sapere cosa si sta difendendo“, senza parlare di dazi o di bilancia commerciale, sui quali “ognuno difenderà i propri interessi, perseverando la nostra amicizia“. Secondo la Presidente del Consiglio, infatti, non sarebbe necessario dover sottolineare quanto siano interconnesse le economie tra Italia e Usa e quanto gli “imprevedibili risultati di uno scontro commerciale” farebbero “il gioco di altre grandi potenze“.
“Io stessa – spiega Meloni – ho chiesto all’Europa di riscoprire la propria verità, la propria anima” che è stata “sacrificata sull’altare del mercato, della burocrazia: l’Europa non è persa e non si perderà mai se i conservatori rimangono a combattere“.
Il conflitto in Ucraina
Spostando il focus sulla guerra tra Russia e Ucraina e le relative negoziazioni per un accordo per la fine del conflitto, Giorgia Meloni ha introdotto il discorso riconoscendo all’Ucraina di essere un “popolo orgoglioso, che combatte per la libertà, contro un aggressore brutale“. Di certo, poi, non è mancato il richiamo alla necessità di “andare avanti per costruire una pace duratura” sostenendo che con il Presidente degli States, “non vedremo mai più il disastro visto in Afganistan“.
Si tratta della difesa della libertà, in quanto secondo la Premier, se non si può vivere in un ambiente in cui ci si sente al sicuro, è impossibile potersi sentire liberi e “quando la libertà è a rischio l’unica cosa da fare è metterla in mano ai saggi“. Proprio per questo motivo, “crescono i conservatori” e per questo “la sinistra è arrabbiata“, divenuta poi “isterica” con la vittoria di Donald Trump alle elezioni americane.
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