Al termine della prima giornata del vertice del Consiglio europeo a Bruxelles, la premier Giorgia Meloni ha fatto il punto su alcuni dei temi più caldi sul tavolo europeo, spaziando dalla difesa comune al caso politico scoppiato in Italia intorno al manifesto di Ventotene.
Sul fronte della difesa europea, la presidente del Consiglio ha espresso perplessità riguardo alle risorse stanziate dal piano RearmEU: “Sembrano molte ma sono virtuali”, ha detto, aggiungendo che l’Italia non esclude la possibilità di ricorrere ai prestiti previsti dalla clausola di salvaguardia nazionale. Tuttavia, ha precisato che una decisione in merito “è ancora prematura”, sottolineando come “aprile sia un orizzonte ravvicinato” per assumere una scelta definitiva in assenza di dettagli concreti.
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Meloni ha poi commentato anche la questione dei dazi europei, ribadendo la necessità di mantenere “prudenza” nelle contromisure commerciali: “Sono preoccupata per le conseguenze di risposte automatiche. La stima di una contrazione del PIL fino allo 0,5% non è da sottovalutare”. Ha quindi definito “lucida” la scelta della Commissione europea, guidata da Ursula von der Leyen, di rinviare l’attivazione di eventuali misure protezionistiche.
Sul piano geopolitico, la premier ha rinnovato il sostegno dell’Italia all’Ucraina e ha riconosciuto gli sforzi degli Stati Uniti nel mantenere alta l’attenzione internazionale sul conflitto. Ha inoltre ritenuto “efficace” l’ipotesi di un’estensione dell’articolo 5 della NATO, invocando maggiore coesione tra gli alleati.
Non è mancato un passaggio infuocato sul fronte interno, con riferimento alle polemiche sul manifesto di Ventotene distribuito alla Camera dei Deputati. “Sono rimasta sconvolta dalla reazione che ho visto in aula, con parlamentari della Repubblica che sono arrivati sotto i banchi del governo con insulti e ingiurie. Penso francamente che la sinistra stia perdendo il senso della misura”, ha dichiarato Meloni, visibilmente irritata. “Volevo semplicemente capire il significato politico di distribuire quel testo. Ma gli insulti non sono arrivati da me, bensì da una sinistra nostalgica e rabbiosa”, ha aggiunto.
Infine, interrogata sulla possibilità di un viaggio a Washington, la presidente del Consiglio ha confermato l’intenzione di recarsi alla Casa Bianca, pur senza poter ancora indicare una data precisa.
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