Meloni sui due anni al governo: “Non potevo fare di più, su Patarnello non credo a complotto”

"L'intesa Italia-Albania funzionerà", "Sulle pensioni non prendo lezioni da quelli del Superbonus", "La manovra non alza le tasse, è un dato di fatto", sono questi i cavalli di battaglia del premier, intervistata dal direttore de Il Tempo Tommaso Cerno in occasione delle celebrazioni degli 80 anni della testata

Redazione
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Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha partecipato alle celebrazioni per gli 80 anni de Il Tempo, rispondendo alle domande direttore Tommaso Cerno che ha cercato di scandagliare gran parte dei temi di attualità che oggi interessano il nostro Paese. Dal discussissimo caso Spano, passando per i rallentamenti riguardanti i centri in Albania, fino al delicatissimo presunto scontro tra toghe e politica.

Giorgia Meloni ha risposto ad ogni domanda, a qualcuna con più attenzione di altre, cercando di minimizzare o rafforzare gli argomenti a seconda delle questioni. Sui primi due anni di governo, il premier si è espressa con poche parole, sostenendo: “Sono in pace con la mia coscienza, che è una ragazza aggressiva. Non avrei potuto metterci più impegno, lavorare di più“.

Sul caso del capo gabinetto del ministro della Cultura Alessandro Giuli, il premier dichiara di non avere le idee chiare, sostanzialmente perché non sarebbe una questione di sua discrezionalità. “Quando si parlava della nomina di questa persona c’è stata anche una polemica, da FdI mi dissero che c’era nervosismo per questa nomina. E io ho detto ‘parlatene con il ministro, perché è il ministro che fa le nomine’ e si deve assumere le responsabilità di quel che fa” ha infatti sostenuto il Presidente.

Sul cosiddetto vulnus delle pensioni minime, rialzate di soli tre euro nell’ultima bozza della manovra, Meloni ha risposto in modo sarcastico, sostenendo di non avere intenzione di prendere lezioni di economia da quelli dei banchi a rotelle, da quelli del Superbonus“. Proprio su quest’ultimo argomento è giunta la stilettata del premier, che ha ribadito come sia stato proprio il Bonus edilizio del 110% ad aver mandato in rovina le casse dello Stato.

Per il 2025 abbiamo da pagare 38 miliardi di euro di superbonus che ci è servito a ristrutturare meno del 4% di case degli italiani prevalentemente seconde case” ha quindi dichiarato Meloni, per poi aggiungere durissima: “Con quelle risorse avremmo potuto aumentare le pensioni minime di 20mila euro per ciascun pensionato minimo“.

Meloni commenta il caso Patarnello

Uno dei punti focali dell’intervento di Giorgia Meloni alle celebrazioni de Il Tempo ha riguardato il cosiddetto caso Marco Patarnello, che riguarda la mail inviata da un magistrato della Magistratura democratica alla mailing list dell’Anm, in cui il premier viene definitopiù pericoloso di Berlusconi” in quanto vorrebbe riformare la magistratura senza avere inchieste a suo carico, di fatto ponendosi come più potente del suo predecessore.

Meloni ha deciso di pubblicare un estratto di questa mail sui suoi social, nel mezzo della questione riguardante i dodici migranti inviati a Gjiader e poi rimandati in Italia da una decisione del Tribunale di Roma, alimentando lo scontro tra politica e toghe. Meloni oggi ha quindi sostenuto di non credere che al momento esista “un complotto, un disegno per sovvertire la volontà popolare” ma di essere dell’opinione che possa esservi da parte di alcuni un certo menefreghismo per la volontà popolare“. Meloni ha poi commentato direttamente le parole del magistrato, sostenendo che la politica forte spesso spaventi incredibilmente.

Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni
Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni

Chi non ha scheletri nell’armadio, non ha una seconda agenda, non è condizionabile, è un problema per molti, per tutti coloro che sulla debolezza della politica hanno costruito imperi” ha infatti sostenuto il premier, ricordando che il suo obiettivo è quello di continuare a rispettare la volontà del popolo che l’ha eletta e di non “farsi condizionare da nessuno” rispetto a ciò che ritiene giusto.

Trattando poi nello specifico dell’intesa Italia-Albania, il premier ha dichiarato di non essere rimasta sorpresa dagli ostacoli incontrati sul percorso e di essere convinta che l’esecutivo riuscirà a superarli tutti senza troppa fatica. “Il protocollo Italia-Albania funzionerà” ha infatti dichiarato il Presidente del Consiglio, aggiungendo di non avere intenzione di “lasciar smontare una soluzione che abbiamo individuato nel pieno rispetto del diritto italiano ed europeo” solo perché “c’è una parte della politica che non è d’accordo“.

Meloni ha poi definito la sentenzairragionevole” perché non riguarderebbe specificamente il tema dell’Albania, ma tutti gli immigrati illegali che arrivano da alcune Nazioni. “La questione dell’Albania è strumentale, io penso che la sentenza sia dettata da un approccio di visione molto diverso da quello che ha il governo” ha rivendicato Meloni, mostrando nuovamente la sua contrarietà alla questione.

Meloni: “Nella manovra non vi saranno aumenti di tasse

Giorgia Meloni non ha poi potuto evitare di affrontare l’argomento del giorno, quello della Legge di Bilancio, che proprio oggi ha ottenuto il via libera di Mattarella ed è approdata sul tavolo della Camera dei deputati. Meloni sembra soddisfatta del lavoro congiunto di governo e Mef ed ha voluto sottolineare che le priorità di questa legge sono “lavoro, salari, famiglia e sanità” e che sono tutti perseguiti senza “far aumentare le tasse“.

Parlando nello specifico di famiglie, Meloni ha evidenziato l’importanza della Card da 1000 euro dedicata alle famiglie con reddito inferiore a 40mila euro che decidono di avere un figlio, sostenendo poi che tale traguardo è stato raggiunto “togliendo la detrazione per i figli a carico dopo i trent’anni“. Per quanto riguarda il futuro della natalità, il Presidente del Consiglio ha sottolineato che al momento l’obiettivo del governo è quello diavere più soldi dal prossimo anno in poi“, così che si possa intervenire “sugli scaglioni più alti, sul ceto medio“.

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